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Che strazio. E' l'unico pensiero possibile, l'unico commento valido quando si pensa alla Lazio, a questa Lazio. Da Lotito a Diaconale, chi a microfoni spenti (il primo per la maggior parte del tempo), chi a penna infuocata, entrambi in queste settimane si sono fatti sentire. Costantemente. Una polemica dietro l'altra, prima sulla ripresa, poi sulla quarantena, gli allenamenti e ora il campo. I rigori, i falli, questo e quell'altro, fino ai poteri forti e ai cartellini. Perché ogni scusa è buona per lamentarsi. Però, non ci sono solo loro. Anzi...

Nelle ultime ore il suono della lamentela si è alzato, in modo ingiustificato aggiungiamo noi, con voci dirette. Hanno iniziato Inzaghi e Tare, rispettivamente alla vigilia della gara e nel prepartita. Entrambi hanno polemizzato sui molti impegni ravvicinati: "Noi siamo l'unica squadra delle prime tre a giocare tre partite in otto giorni". Ma un campionato che si gioca in due mesi non può avere forme molto diverse da così. E per di più tanti allenatori considerano un vantaggio un inizio con tante gare, utile per recuperare subito in ritmo partita. Ma la strategia comunicativa è questa. E alle lamentele pre gara, sono seguite quelle in campo, continue, da parte di tutti i giocatori, indirizzate verso l'arbitro, che ha pure condotto una buona gara. Non sono mancate nemmeno quelle post, che hanno un solo obiettivo: i cartellini gialli. Due, quelli mostrati ai diffidati Immobile e Caicedo che li costringerà a saltare la gara con il Milan: il primo per il fallo di mano sul rigore per il Torino, il secondo per una trattenuta. Entrambi ineccepibili. Eppure, il vice di Inzaghi (squalificato e perciò in tribuna) ha subito polemizzato: "Ciro si trovava a un metro, è super penalizzante perdere un giocatore per 90' a fronte di un niente. Già in partita veniamo penalizzati al 4' dall'episodio del rigore, che ci può stare, ma l'ammonizione ci distrugge". Un coro unico, ripetuto più volte nel post partita. Un pianto costante che va avanti ormai da settimane. Anche se poi quando Caicedo si tuffa...