commenta
La Juve lo aspetta, non vede l'ora di riabbracciarlo. E lui, da parte sua, non vede l'ora di riabbracciare la Juve. Paul Pogba sta arrivando, tempo pochi giorni - questa volta per davvero - e sarà a Torino. Il Polpo è pronto a rientrare alla base bianconera dopo una stagione non particolarmente felice al Manchester United, che ai tifosi bianconeri fa sorgere almeno un paio di domande: che Pogba arriverà? E cosa potrà dare alla Signora? I ritorni, del resto, tendono a far paura, ma in questo caso i lati positivi dell'affare non mancano.

Come riflette Il Corriere dello Sport, infatti, il centrocampista francese ha voglia di dimostrare il suo valore, di sentirsi al centro di un progetto, sfruttando l'esperienza di cui può beneficiare nel pieno della maturità e un valore tecnico comunque ineccepibile: la sua duttilità nella mediana sarà fondamentale per la squadra bianconera, che grazie a lui conta anche di ritrovare quei gol che, dopo la sua partenza, di fatto non ha mai recuperato. "Pogba comunque - si legge ancora sull'edizione odierna del quotidiano - non avrà solo un compito tattico-tecnico-realizzativo, ma anche un ruolo di leaderaggio attivo: con le sue capacità e il suo carattere dovrà portarsi dietro giocatori che non sono più abituati a vincere o, perfino, che non l'hanno mai fatto. Dovrà sintonizzarsi sulle frequenze dei centrocampisti decisivi della Serie A, quelli che fanno gli strappi" come Barella, Tonali, Pellegrini, Fabian Ruiz e Milinkovic-Savic. Questo è il Pogba che serve alla Juve. Praticamente lo stesso del 2015-16, il "vero" Paul. Da solo, probabilmente, non basterà. Ma, come ha sostenuto Marco Tardelli, se la squadra lo aiuterà sarà tutta un'altra storia.