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L'ultima volta lui c'era, e la ricorda bene. Stagione 2013-14, semifinale di andata di Europa League: a Lisbona finì 2-1, risultato che unito al modesto 0-0 del ritorno sancì per la Juve l'impossibilità di giocarsi la finale della competizione in casa, all'Allianz Stadium. Un'esperienza, quella della sconfitta in casa del Benfica, che Leonardo Bonucci non vuole ripetere per nessun motivo, tanto più perché la posta in gioco è altrettanto se non più alta. Come scrive Tuttosport, domani sera il capitano bianconero andrà a caccia del riscatto, per lui e per la Vecchia Signora: insieme a Danilo e Alex Sandro sarà lui a guidare la difesa della Juve nell'inferno dello Stadio Da Luz, consapevole che per evitare lo smacco dell'uscita anticipata dalla Champions League non si può far altro che vincere (e potrebbe anche non bastare).

A lui che otto anni fa era in campo, dunque, anche il compito di scacciare i fantasmi e scrivere un nuovo capitolo, per cambiare una storia fatta di ulteriori due precedenti sfavorevoli alla Vecchia Signora: la sconfitta per 2 a 1 ai quarti di Coppa Uefa nel 1992-93 (anche se allora ci fu la rivincita nel ritorno e alla fine la Juve alzò il trofeo), e quella per 2 a 0 nella semifinale di andata di Coppa Campioni nel 1967-68. Allora Bonucci non c'era, ma adesso sì. E i bianconeri hanno bisogno anche di lui.