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Per rivedere in campo Dusan Vlahovic servirà ancora tempo. L'ultima previsione di Max Allegri è quella della vigilia di Juventus-Udinese, ancora 15-20 giorni per lui e Paul Pogba, appuntamento insomma quantomeno a dopo la sfida scudetto con il Napoli. Con la maglia della Juve, quindi, l'ultima partita resta quella di Lisbona contro il Benfica: uscito al 69' con la Juve sotto ancora 4-1 (finirà 4-3), fino a quel momento era il giocatore più utilizzato da Max Allegri. Un cambio forzato, da quel momento i problemi legati alla pubalgia sono riaffiorati, solo durante la parentesi del Mondiale è stato possibile stringere i denti: un tempo in amichevole, due spezzoni e un gol inutile. Poi il riposo e di nuovo la permanenza stabile nella lista degli indisponibili in casa Juve: terapie e programma personalizzato, il 30 dicembre nel giorno di Juve-Standard Liegi anche il ritorno sul campo per una prima sessione di corsa, comunque un'assenza prolungata in attesa che le condizioni possano consentire a Vlahovic di tornare a disposizione. In tutto questo un malumore latente, perché lontano dal campo di gioco Dusan non vorrebbe stare, perché l'intervento chirurgico effettuato al termine della scorsa stagione doveva servire per risolvere il problema ma l'emergenza continua dell'attacco bianconero fin da inizio campionato ha poi imposto un cambio di programma e un utilizzo eccessivo fino al momento del riacutizzarsi del problema. Non doveva andare così questo primo anno di Vlahovic in bianconero, se l'immaginava diverso lui, se l'immaginava diverso pure la Juve. Ecco perché squilla libero il telefono di Darko Ristic, l'agente del centravanti serbo, quando qualcuno chiama per sondare la disponibilità a un nuovo clamoroso trasferimento: alla Continassa si rimanderebbe ogni discorso almeno al termine della stagione, ma ogni offerta superiore ai 90 milioni verrebbe comunque valutata con attenzione, tra chi pensa a Vlahovic per l'estate e chi non esclude un assalto già a gennaio.

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