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Il problema principale della Juventus è il centrocampo. Ormai è noto a tutti e la Gazzetta dello Sport parla così della sua involuzione: 

"Andrea Pirlo era il totem della terra di mezzo bianconera quando il centrocampo era il cuore pulsante della Signora: finale di Champions League 2014-15, la Juventus si presentò a Berlino, al cospetto del Barcellona, con il Maestro in cabina di regia, Marchisio e Pogba a coprirgli le spalle e Vidal sulla trequarti. Allegri scelse il modulo (4-3- 1-2) in base agli interpreti: con una mediana così sarebbe stato un sacrilegio lasciare fuori uno dei quattro moschettieri. Conte e Max hanno condiviso il centrocampo più forte dell’ultimo decennio, forse il migliore (di sicuro uno dei più forti) della storia bianconera. Aveva tutto: interdizione, corsa, inserimenti, gol, tiri da fuori, colpo di testa. Difficile trovare una simile alchimia, sospirano ancora oggi alla Continassa, così come sarebbe ingeneroso fare confronti tra i singoli, però è un’evidenza come col trascorrere degli anni la Juventus abbia perso terreno in mezzo.In questa stagione, così come nella scorsa, la mediana è finita spesso sotto processo: pochi gol, errori dei singoli e mancanza di qualità sono i principali capi d’accusa".