commenta
L’ultimo di Gigi comincia il 19 agosto con un rigore parato. L’ultimo Gigi finisce con uno Scudetto già vecchio cucito sulla maglia e uno tutto nuovo pronto ad entrare in bacheca. Si parla di un giro di valzer lungo una stagione e del portiere più forte della nostra epoca (e forse di tutte le epoche), che dirà “addio” alla Juventus così come disse “ciao”: da campione d’Italia.

TASSELLI DA SCUDETTO - Ma chi è davvero l’ultimo Buffon? E’ un uomo nato negli anni ’70, salito sul tetto del mondo negli anni 2000 e obbligato a fare i conti con la diversità degli anni 2010. A partire dal VAR, la tecnologia che alla prima giornata di questo campionato - contro il Cagliari all’Allianz Stadium - gli assegna subito un penalty da neutralizzare: impresa riuscita con freddezza, salvo poi affidare ai giorni successivi le critiche per uno strumento “da fantacalcio”. Eppure Gigi sfugge ad ogni epoca, si allunga su qualsiasi paragone e toglie dalla porta i facili commenti riservati agli atleti a fine corsa. C’è stato un secondo, nel Milan-Juve disputato lo scorso ottobre a San Siro, in cui Kalinic ha cullato il sogno di un gol facile facile. Troppo facile, perché la palla del croato è stata deviata dal capitano bianconero sulla traversa, in un guizzo non meno importante della doppietta di Higuain. In un altro momento potenzialmente traumatico della stagione, Thereau stava per siglare il pareggio contro una brutta Juve al Franchi di Firenze. Una rete già fatta, se il piedone di Gigi fosse stato d’accordo. Tasselli sparsi che valgono uno Scudetto.

IL PIÙ DIFFICILE - Allo stesso tempo, è innegabile come quello arrivato alla curva finale sia stato anche il campionato più difficile della carriera di Buffon. Più di quello vinto con entusiasmo giovanile e in modo del tutto insperato nel 2002; più del primo dell’era Conte, altrettanto impronosticabile. E’ stato il campionato del problema al polpaccio che l’ha costretto ai box per quasi due mesi, quello del turnover programmato con Szczesny (mai così tante panchine per scelta tecnica), quello delle riflessioni sul futuro e di una scelta che in fondo era già stata presa. Degli errori (come quello di Bergamo contro l’Atalanta) e dell’orgoglio (“vuol dire che ho abituato bene gli spettatori”). Eppure, mentre l’ultima possibilità di alzare la Champions League è sfumata prima nella malinconia e poi nella rabbia dissennata, Buffon non ha mai smesso di credere ad un addio da campione in Serie A. Alzando la voce, se necessario, urlando al mondo quel “noi siamo la Juve” che è anche simbolo delle sue 17 stagioni da bianconero. Questo è l’ultimo di Gigi, questo è l’ultimo Gigi.

In gallery, tutti i voti e le pagelle di Buffon su ilBiancoNero.com in questo campionato.

Buffon annuncia una conferenza stampa: tutti i dettagli


@mcarapex