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La Juve è campione d’inverno e siccome in tutte le sei precedenti occasioni in cui ha conquistato questo titolo virtuale ha poi vinto lo scudetto, Sarri può essere lieto. Così come può essere soddisfatto del primo quarto d’ora che ha incenerito la Roma e permesso ai bianconeri di vincere all’Olimpico e staccare l’Inter. Ma lo stesso non si può dire della ripresa che la Juve (anche per le mosse del suo tecnico) ha lasciato nelle mani dei giallorossi. Ha già cominciato a far discutere la sostituzione di Dybala, nettamente il migliore in campo. Come quantità di gioco meglio la Roma (22 tiri a 5, 13 calci d’angolo a 2), ma come qualità delle occasioni da gol la Juve ha vinto con merito.

AVVIO TRAVOLGENTE. Nemmeno 4 minuti, 1-0 per la Juve. Nemmeno 10 minuti, 2-0 per la Juventus. La Roma smarrita e travolta anche per colpe sue. Sul primo gol: fallo di Mancini su Ronaldo, punizione dalla trequarti di Dybala (ma anche da posizioni insignificanti sono sempre punizioni significative se le batte l’argentino), palla sfiorata di testa da Smalling e cacciata in rete dal polpaccio di Demiral, marcato dall’esterno e non dall’interno da Kolarov. Secondo gol: la solita moda del “bisogna partire da dietro”, come se la fresca lezione di Ospina e del gol di Immobile non fosse servita a niente. Così Pau Lopez ha rinviato una palla corta, al limite dell’area, per Veretout che se l’è fatta soffiare dall’attacco di Dybala prima di stenderlo in piena area, rigore e ammonizione. E il rigore, quando sul dischetto si presenta Ronaldo, è sempre gol.  

FUORI DEMIRAL. Fra una rete e l’altra, la Juve aveva costruito pure una occasione in contropiede, con un’altra palla conquistata da Dybala e persa stavolta da Perotti. Era davvero troppo leggera la Roma, troppo superficiale, per un’avversaria che invece giocava con la sua storica cattiveria. Il primo problema per Sarri si è presentato con l’infortunio al ginocchio di Demiral, costretto a uscire dopo 20' per far entrare De Ligt. Il difensore turco era stato determinante per il gol, per un salvataggio su Dzeko, e stava giocando un’ottima partita.

E FUORI ZANIOLO. Demiral era, insieme a Dybala, il migliore della Juve, proprio come Zaniolo sull’altro versante. E per Zaniolo era in attesa lo stesso destino del turco. Alla mezz’ora, dopo la prima occasione della Roma (tiro in area piccola di Pellegrini respinto col braccio incollato al corpo da Rabiot), Zaniolo è partito come un fulmine, cinquanta metri in slalom, fin quando De Ligt lo ha steso al limite. Col ginocchio dolorante, il biondo romanista si è messo subito le mani nei capelli, ha cominciato a piangere e poi a singhiozzare, è arrivata la macchinetta in campo, l’ha caricato con la barella, l’ha portato negli spogliatoi e da lì a Villa Stuart dove è apparsa subito chiara la rottura del crociato. Una botta terribile sotto lo sguardo preoccupato del ct Mancini e di Vialli. Addio all’Europeo. Fonseca ha scelto Ünder per sostituire il suo giovane talento.

   

LA RISALITA DELLA ROMA. Pur con un macigno sulla schiena, la Roma ha cercato di rialzarsi mentre la Juve che ha deciso di difendere contrariamente al dogma di Sarri, cioè sempre molto bassa, con Pjanic schiacciato sulla linea difensiva. Alla squadra di Fonseca mancava la qualità consistente di Pellegrini che ha avuto comunque l’occasione di accorciare nel finale del primo tempo, ma il suo tiro è stato ribattuto da Rabiot con il braccio incollato al corpo.

IL 2-1 SU RIGORE. La ripresa è stata tutta della Roma, però la Juve poteva colpire in contropiede (si può dire, mica è Conte il suo allenatore...) con Ronaldo e poi con Higuain, che ha segnato con mezzo piede in contropiede. Il Pipita era entrato al posto di Dybala, l’unico giocatore della Juve a creare pericoli, a dare qualità e a procurare problemi alla difesa della Roma. Ma così aveva scelto Sarri, visto che voleva cambiare sistema e non poteva (sia mai) toccare Ronaldo. Insieme a Dybala (invelenito per il cambio) è uscito anche Ramsey (pure lui stava giocando bene) per far entrare un terzino, Danilo, così da schierare la squadra col 4-3-3, con Cuadrado ala destra. La Roma ha segnato con Perotti su rigore per un fallo di mano di Alex Sandro, poi ai giallorossi è mancata la precisione. E’ vero che per la prima volta in questo campionato la Juventus ha subìto più di 20 tiri in 90 minuti (22 in totale), ma se con 22 tiri fai solo un gol, devi darti una sistematina ai piedi...