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La rivoluzione del Video Assistant Referee è pronta ad approdare in Serie A. La tecnologia, entrata nel gergo quotidiano con la denominazione di “moviola in campo”, esordirà all’Allianz Stadium sabato 19 agosto. In occasione di Juventus-Cagliari, primo anticipo della prima giornata del campionato italiano, il direttore di gara sarà assistito da due colleghi - davanti a sei monitor - incaricati di correggerne le decisioni o di fargli revisionare sullo schermo situazioni di difficile lettura. Quattro i casi in cui tale dialogo è ammesso: natura del gol (l’esempio tipico è il fuorigioco), scambio di persona, fallo violento non visto e rigore dubbio. Ovvio però che la rivoluzione, formalmente basata su una serie di replay, non potrà cancellare la fondamentale componente interpretativa. Creando così veri e propri cortocircuiti, come visto in Italia-Zambia del Mondiale Under 20 o, da ultimo, in Feyenoord-Vitesse.

CHE CAOS! - Le immagini del match di Supercoppa d'Olanda tra Feyenoord e Vitesse hanno fatto il giro del mondo. La sfida di Rotterdam, terminata 1-1 ai tempi regolamentari (4-2 ai rigori per i padroni di casa) ha visto l'ennesimo e macroscopito errore generato dal VAR. Accade tutto tra il 55' e il 58':  El Ahmady stende nell'area avversaria Matavz, l'arbitro Makkelie non concede un rigore evidente al Vitesse, l'azione prosegue e sul ribaltamento di campo il Feyenoord sigla il gol del 2-0 con Jorgensen. Ma l'esultanza della squadra allenata da van Bronckhorst dura poco: il VAR evidenzia all'arbitro lo sbaglio commesso e il fischietto assegna - un minuto e 40 secondi dopo - il rigore inizialmente negato.

In fondo, si può dire che sia andata meglio all’arbitro Felix Zwayer durante la finale di Supercoppa di Germania tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund: in quell’occasione, il VAR non ha semplicemente funzionato per problemi tecnici (si noti però come la decisione di convalidare il gol del momentaneo 1-1 a Lewandowski fosse assolutamente corretta). Il VAR sbarca anche in Italia: ma la rivoluzione potrebbe non essere positiva come auspicato dai suoi promotori.