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Tutti parlano dell’attacco ma la buona notizia, per Maurizio Sarri, è che la Juve non ha preso gol. È solo la sesta volta in 22 partite di campionato, quasi una rarità per la Juve del comandante, arrivato per dare più brio alla manovra offensiva ma finito nel tritacarne delle critiche per una difesa perforata quasi come ai tempi di Delneri. Bisogna tornare indietro quasi di 10 anni per trovare tanti gol infilati dagli avversari nella porta bianconera oggi rimasta finalmente inviolata. Il tutto nonostante un centrocampo di palleggiatori e l’equilibratore Matuidi rimasto in panchina per 84 minuti dopo l’opaca prestazione di Napoli. La Juve il suo equilibrio l’ha trovato grazie a Douglas Costa e alle mezzali che hanno bilanciato la posizione in campo di Ronaldo.

CENTRALI – Leonardo Bonucci e Matthijs de Ligt hanno giocato una partita al limite della perfezione, tra impostazione e difesa. Tanti passaggi chiave, tante chiusure, anche decisive. Bonucci nel primo tempo su Chiesa, De Ligt nella ripresa su Vlahovic quando il risultato era ancora fermo sull’1-0 per la Juve. La difesa bianconera ha tremato ma ha retto regalando l’11 clean sheet stagionale. Ci sono, però, ancora tante cose da migliorare, il gioco ancora latita, colpa di ritmo e intensità che, parola di Sarri, mancano per continuità all’interno della partita. Intanto la buona notizia è una difesa finalmente non più colpita dagli attacchi degli avversari, una difesa che non prende gol.

FUTURO – Da qui si può solo migliorare, là dietro l’ulteriore scatto da fare sarà quello di difendere sempre più “come vuole Sarri”. A faccia in avanti, sempre incontro all’avversario, come ha fatto Bonucci per tutta la partita. La Juve spesso soffre quando è costretta a difendere in area, oggi se l’è cavata ma il tecnico bianconero vuole limitare il più possibile certe situazioni, consapevole che non sempre sarà possibile. Per oggi è andata bene ma ora sarà importante non fare più passi indietro, in tutti i sensi.