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Una notizia è una notizia, anche quando non te l'aspetteresti. O meglio: anche da chi non te l'aspetteresti. A darla è stata Gleison Bremer, durante la conferenza stampa di presentazione: "Devo imparare a giocare a 4, le migliori squadre al mondo giocano a 4". Opinabile - guarda il Chelsea, di base anche la stessa Inter per cui stava firmando -, però tant'è: nell'idea del brasiliano c'è la retroguardia a quattro. E pazienza se Kostic può brillare largo in un centrocampo a cinque, o se Bonucci dà il meglio coperto da due altri braccetti. O se lo stesso Gleison, ecco, ha sempre giocato in quel modo lì e dunque andrebbe testato in altro modo. 

LE CERTEZZE - Sembrava proprio che Allegri potesse optare per le certezze, andando a incastrarsi in un vecchio metodo che pure gli aveva dato tante soddisfazioni. E invece Bremer va nella direzione opposta, raccontando di una Juventus pronta a mantenere l'ossatura della scorsa stagione, mentre il brasiliano dovrà necessariamente cambiare l'assetto preferito. Lo farà, "sarà difficile", ma l'applicazione non è in discussione. Almeno per il momento. Per il futuro, chissà. Certo è: con l'addio di Pellegrini, l'ingresso di un esterno molto più offensivo come Kostic, la Juve pare invece virare con forza verso una retroguardia più robusta. La parola di Bremer sta lì per fuorviare o semplicemente racconta il lavoro di questi giorni? Lo scopriremo già lunedì, quando sarà scoperta la nuova Juventus. O la stessa di sempre.