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Ecco tutte le dichiarazioni di Leonardo Bonucci nel nuovo format della Figc "Player Insight":

IL CALCIO DI OGGI - "Dal lontano 2006 il calcio è cambiato molto: ora il modo di giocare è completamente diverso e ti devi adeguare. Tutto è più veloce, dal modo di pensare a quello di stare in campo. Rispetto a quando ho esordito, i tempi di lettura delle situazioni sono completamente cambiati: adesso l’attaccante ti frega in un attimo di secondo! Giocatori che adesso fanno la differenza qualche anno fa erano giocatori normali. Questo perché vengono capite e seguite le evoluzioni".

PREPARAZIONE FISICA - "Penso che la struttura più importante sia quella muscolare, che dev'essere super-allenata per poter giocare ogni 48 ore. muscoli devono essere allenatissimi. La differenza la fanno la preparazione, la cura e l’alimentazione. Parlando con i giocatori più vecchi, mi hanno detto che quello che c’è adesso, nella cura del post-allenamento, loro lo seguivano molto meno".

I GIOVANI - "Se io avessi avuto alla loro età uno che mi avesse detto di curare nei dettagli la prevenzione, di andare un'ora ogni giorno in palestra per curare l’allenamento e i minimi dettagli, oggi l’avrei ringraziato. Quello che ho imparato a partire dai 25, quando sono entrato stabilmente in Nazionale e in un club importante come la Juventus, è la cura del dettaglio: passare mezz’ora in palestra lo fai non per passare il tempo in attesa che cominci l'allenamento, ma perché è la fase più importante dell’allenamento".

IL TEMPO AVANZA - "Oggi a 33 anni mi ritrovo a passare snche più di un'ora in palestra per prevenire ed essere pronto a dare il 100% nell'allenamento. A questi livelli, per essere performante non basta stare al 50%, e per restare al 100 devi prepararti prima. Prepararsi a livello di fisioterapia e prevenzione, arrivati a una certa età, è fondamentale".

LE ATTIVITÀ - "In una settimana nella quale gioco sia mercoledì che domenica, subito dopo la partita faccio un massaggio di scarico e poi mi butto nella vasca di acqua fredda, la Cryo, che mi aiuta tanto. E da quando, data la pandemia, giochiamo così spesso ogni 3 giorni, mi aiuta tantissimo lavorare in piscina il giorno dopo la partita. Il lunedì faccio 2 ore tra palestra, con stretching e posture, e mobilità in acqua, nuoto in vasca calda e fredda. E poi un po' di corsetta. Il giorno post partita 2 ore e mezza o 3 di recupero".

ALIMENTAZIONE - "Dopo le partite mangio carboidrati a più non posso per reintegrare, e carichi importanti di proteine".

PREPARTITA - "Un'oretta di prevenzione in palestra e, se mi sento bene, una ritoccatina di forza isoinerziale, dalla quale ho tratto il beneficio di non sentirmi stanco in campo. Prima lavoravo con tanto peso e arrivavo in campo un po' scarico, poi ho scoperto alla Juventus il lavoro isoinerziale, che ti dà più forza di quella che pensi di avere".

RIPOSO - "Più importante dell'allenamento stesso. Devi abituare il tuo corpo ad attaccare e staccare. Recuperare nel modo giusto è ciò che ti consente di tornare in campo dopo 48 ore. È la parte più importante del nostro lavoro: dormire bene, mangiare bene, recuperare bene. In campo siamo talmente orgogliosi che vogliamo sempre eccellere, ma se non fai prima tutto il necessario per essere ciò che vuoi, poi diventa difficile".

PISCINE VICINO AL CAMPO DI ALLENAMENTO - "Noi viviamo il calcio in società al top, sia in Nazionale che nei club di Serie A che sono molto attenti ad avere le giuste strutture. La parte del recupero è ancor più fondamentale di tante altre cose, dato che ormai si giocano così tante partite ogni 3 giorni".

DIFENSORE MODERNO - "Oggi un giocatore vive in spazi molto più stretti. Un tempo facevi tutto in campo largo, avevi più spazio e tempo, mentre oggi devi essere più veloce nel pensare ancor prima di fare. Penso sia positivo, perché ti allena a capire meglio i tempi delle giocate, i movimenti dei compagni e la forza da dosare, per sapere cosa fare con spazio di 5 metri e con spazio di 25 metri. Io mi trovo benissimo adesso perché mi piace giocare a calcio, sono un difensore un po' atipico: una palla buttata in tribuna quando poteva essere giocata diversamente per me è un colpo al cuore".

FINO ALLA FINE - "Quando inizi la carriera, l'obiettivo è arrivare al top ed essere riconosciuto da giocatori e allenatori top. E quando ci arrivi, appena abbassi un po' il livello c'è sempre qualcuno pronto a scavalcarti. Finché non attacco le scarpette al chiodo, cerco sempre di migliorarmi".

LAVORO FUORI DAL CALCIO - "Faccio delle respirazioni per togliere lo stress accumulato senza accorgermene. Lo stress ti irrigidisce e queste sessioni ti aiutano molto. Io con l'esperienza ormai capisco quando mi serve una cosa anziché un'altra, e stando attento a tutti questi aspetti di cui abbiamo parlato, mi hanno permesso di avere pochi infortuni in carriera ed essere performante ogni giorno".

CONSIGLI AI GIOVANI - "Quando ancora non sei formato, il campo è ciò che dà i maggiori benefici. Ma anche lì non bisogna trascurare la cultura del lavoro: sapere che tutti i giorni devi dedicare del tempo a rinforzare te stesso. Se quando giocavo in Serie B a 20 anni mi avessero detto di andare in palestra e non passare il tempo a far niente, perché sennò l'avrei pagato più avanti, sarebbe stato oro. Per questo, a costo di rompere le palle, oggi cerco di far capire ai ragazzi che la prevenzione e lo star bene fisicamente ti permettono poi di essere performante e arrivare a certi livelli. Il calcio è divertimento, ma devi sempre pensare che quello che fai da giovane te lo ritrovi nel resto della carriera".

BONUCCI ALLENATORE - "Bisogna avere un'idea di gioco e saper gestire lo spogliatoio. Se hai i giocatori dalla tua parte e ti dimostri uno di loro nel modo di pensare e capire le dinamiche, potrai chiedere loro qualsiasi cosa! E devi sviluppare qualcosa che ti caratterizzi come allenatore".