commenta
Come vi abbiamo riportato ieri: “La Juventus si appresta a chiudere il bilancio 2021-22 con un rosso di oltre 240 milioni di euro”. Il dato è frutto di una stima, dopo la semestrale della controllante Exor, mentre per l’ufficialità bisognerà aspettare ancora qualche settimana. Come scrive Gazzetta, infatti: “sarà il consiglio d’amministrazione della Juve, nella riunione prevista tra il 16 e il 23 settembre, a varare il documento contabile relativo alla scorsa stagione che dovrà essere approvato dall’assemblea dei soci di fine ottobre”.
 
Numeri che preoccupano, ma già da tempo in casa Juventus è stato varato un nuovo corso: riallocazione delle risorse, maggiore razionalizzazione delle spese e l’uomo dei conti Arrivabene che sta cercando di traghettare il club verso mete meno tempestose. I primi effetti visibili di questo corso, però, si vedranno solamente nel bilancio 2022-2023. Inoltre, i segnali positivi non mancano: “L’aumento di capitale da 400 milioni, portato a termine nel dicembre 2021 a due anni di distanza dalla ricapitalizzazione da 300 milioni nata per ben altri scopi (l’acquisto di un giovane Ronaldo), aveva già messo la Juventus al riparo da turbolenze finanziarie rafforzando la struttura patrimoniale e abbattendo il debito, crollato a 79 milioni al 31 dicembre 2021”.
 
Come si riflette questo, dal punto di vista strettamente sportivo? Innanzitutto lo si può vedere sul mercato. Come sottolinea La Stampa, infatti, la sessione estiva si è chiusa con un attivo di 33 milioni a cui si aggiunge un taglio di 20 milioni sul monte ingaggi. Inoltre, c’è una maggiore pressione sulla compagine di Allegri perché “Concludere il girone di Champions League nel migliore dei modi, infatti, permetterebbe di incassare 70 milioni di euro – solo l’ingresso nelle migliori 16 frutta quasi dieci milioni -, e su quella cifra la Juve ha sempre contato”. Tutto questo, al netto dei 3,5 milioni sugli incassi finali che saranno trattenuti dall’Uefa come da accordi dopo la sentenza sul Fair Play Finanziario.