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Come racconta Gazzetta, è probabile che gli avvocati facciano leva anche sulle motivazioni con cui il Gip del Tribunale di Torino lo scorso 12 ottobre ha respinto le richieste di misure interdittive per Agnelli e altri indagati nell’inchiesta sui conti del club, scrivendo che se la Juventus si è attenuta alla prassi standard sulle plusvalenze «risulterebbe difficile ipotizzare un discostamento consapevole, e quindi doloso, dai corretti criteri di contabilizzazione delle poste».