La Gazzetta dello Sport oggi in edicola traccia un bel confronto tra i due allenatori, che condensiamo così:
TATTICA - Allegri ama difendere basso, spesso molto basso, non pressa quasi mai i passaggi avversari fino agli ultimi 30 metri, per poi cercare la verticalità soprattutto con la catena di destra Chiesa-Cuadrado. Paradossalmente, appare abbastanza distante dal suo mentore Giovanni Galeone, che al Pescara metteva in scena un gioco "zemaniano". Gasperini invece va all'uomo contro uomo a tutto campo e si affida al grande lavoro delle punte per gli inserimenti di centrocampisti e soprattutto trequartisti. Rimane molto fedele al suo modello Louis Van Gaal.
CHIAVI - Entrambi, pur grandi estimatori dei giocatori molto tecnici, hanno fondato e fondano il loro gioco su alcuni mediani che coniugano intensità, qualità e intelligenza tattica. Due emblemi: Sami Khedira per la Juve allegriana e Remo Freuler per la Dea gasperiniana.
AFFARI - In modo diverso, tutti e due valorizzano il materiale che hanno. Allegri centra sempre gli ottavi di Champions League, garantendo il minimo richiesto di risultati e dunque entrate economiche, e sa come mettere a frutto i giocatori che la dirigenza bianconera fiuta e gli mette a disposizione, vedi Pogba o Cancelo. E poi c'è Gasperini, autentica macchina da plusvalenze: nel suo peculiare sistema di gioco, ci sono giocatori che si esaltano e vengono rivenduti a prezzi importanti rispetto all'acquisto originario. Partiamo da Caldara, passiamo da Kessie, arriviamo a Romero...
CARATTERE - Allegri toscano dalla battuta facile e dai molteplici interessi, oltre che... ballerino nel suo rapporto con le donne. Gasperini un po' più riservato e schivo, grande amante della bici e della montagna.