commenta
Il matrimonio si è fatto. La Juventus accoglie Maurizio Sarri, reduce dalla vittoria in Europa League. Un tecnico esperto, divenuto famoso in Italia, prima con l’Empoli e poi con il Napoli grazie al suo gioco altamente spettacolare e vincente con la sua prima esperienza internazionale. Per certi aspetti, una conferma per la Vecchia Signora che non si discosta dal made in Italy in materia di allenatori; un tratto distintivo della storia bianconera. 

ADDIO – Veni, vidi, vici. La campagna inglese di Sarri si è conclusa nel miglior modo possibile. L’Europa League ottenuta strapazzando l’Arsenal è stata la grande rivincita contro le tante critiche piovutegli addosso durante la fase più difficile della stagione, con la crisi invernale. Contemporaneamente, il primo trofeo è stato il regalo d’addio al Chelsea e le parole nel post gara e nei giorni successivi si sono rivelate una conferma delle sue intenzioni di lasciare. Dapprima l’uscita dopo aver sollevato la seconda coppa europea per importanza, con un riferimento speciale ai tifosi del Napoli: “Il rispetto da parte mia lo avranno sempre, l'anno scorso sono andato all'estero non a caso ma per evitare di passare direttamente in un'altra squadra italiana. Ma la professione a volte ti porta a fare altri tipi di percorso. Questo però non cambierà nulla nel rapporto che ho con Napoli e i tifosi, a cui dedico la vittoria”. Poi l’intervista a Vanity Fair con l’ammissione: “E' stato un anno pesante, per noi italiani il richiamo di casa è forte e senti che manca qualcosa”. E ancora: “I napotelani conoscono l'amore che provo per loro, ho scelto l'estero per non andare in un'altra squadra italiana. La fedeltà per me è dare il 110% quando ci sei, che si fa se ti mandano via? Si resta fedele a una moglie da cui hai divorziato".

TRATTATIVA – Parole che ammettevano l’esistenza di una trattativa decollata prima della fatidica finale di Europa League. I vertici bianconeri si erano fatti vivi a Baku, sede della sfida tra Chelsea e Arsenal. Qui si era tenuto un primo meeting con lo stesso Sarri e con alcuni esponenti del Chelsea. Il tecnico aveva gradito l’offerta ed accettato la nuova sfida, nonostante il passato da rivale con i duelli scudetto sulla panchina del Napoli. Poi, dopo una settimana di relativa tregua, gli incontri degli intermediari di allenatore e rispettivi club a Montecarlo. Non è bastata l’intermediazione di Fali Ramadani a sbloccare l’affare. Così, su pressione di Sarri, è stato necessario l’intervento di Fabio Paratici, arrivato in Inghilterra per registrare le richieste definitive. Venerdì l’accordo, poi gli ultimi dettagli da risolvere. Fino alla fumata bianca odierna. Sarri firmerà un triennale da 6 milioni netti a stagione più bonus. Al Chelsea vanno invece circa 3 milioni di euro con bonus a crescere, legati al rendimento della Juve nei prossimi anni sotto la gestione di Sarri.