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Un 2021 da incorniciare fino a questo momento, che riporta alla memoria i dolci ricordi della clamorosa rimonta del 2016, quando Allegri sedeva sulla panchina della Juventus. Non a caso, il livornese è stato rievocato recentemente in casa bianconera come figura di confronto e di paragone. Perché la vittoria contro la Roma ha ricordato a tutti il suo modus operandi: squadra cinica, intelligente, pronta ad abbassarsi senza vergognarsi e a colpire al momento giusto. Un giocattolo perfetto, che ha funzionato alla perfezione contro i giallorossi centrando la decima vittoria su 11 in questo 2021 e che fa sperare in una clamorosa rimonta, come successo per il secondo scudetto di Allegri.

DUE ASPETTI - Consapevole, solida ed in piena fiducia, così la Juve si presenta alla vigilia del ritorno di semifinale di Coppa Italia contro l’Inter. Perché oltre ad aver ritrovato i suoi cavalli di battaglia (Cristiano Ronaldo e Chiellini su tutti), sono stati due gli aspetti che hanno caratterizzato questo splendido gennaio. Il primo, come scrive Tuttosport, è lo spirito di squadra, notevolmente cresciuto in questo nuovo ciclo targato Pirlo. La coesione tra tecnico e squadra è visibile ad occhio nudo, e anche tra i giocatori stessi. Il singolo al servizio del collettivo, pronto a sacrificarsi e soffrire nel momento del bisogno. Un’anima perduta e ora ritrovata, come la profondità di rosa. È questo il secondo aspetto fondamentale, che differenzia la Juve rispetto alle altre pretendenti allo scudetto. Da Inter a Roma, Pirlo ha cambiato molto dell’undici titolare: prima Buffon e poi Szczesny, in difesa Cuadrado, Demiral, De Ligt e Alex Sandro, con i primi tre rimpiazzati da Danilo, Bonucci e Chiellini. A centrocampo gli unici due presenti in entrambe le occasioni sono stati McKennie e Rabiot, con Chiesa, Bernardeschi, Bentancur e Arthur a girare. Infine il tandem d’attacco: prima Ronaldo-Kulusevski poi Ronaldo-Morata, aspettando Dybala. Tanti cambi, stesso risultato, la vittoria. Simbolo che la Juve ha esteso la fiducia a tutto l’organico, e cambia non solo per questioni di mero turnover, ma anche in base alle caratteristiche dell’avversario. Unica a poterselo permettere in Italia.