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Non è pretattica, ma è tanta esperienza accumulata. Allegri valuterà tutti i dubbi della vigilia e li scioglierà a uno a uno. E allora, verso il Maradona, lo spazio ai big sarà centellinato: non per una questione di condizione, ma per una storia di opportunità. Ne avrà, certamente, Federico Chiesa, più lontano però da una maglia da titolare. "Se avessi la certezza di vederlo incidere a partita in corso...", ha sorriso Max. Che chiaramente non ce l'ha, ma sa di poter contare sull'esuberanza di un giocatore diverso da tutti gli altri. E per questo a suo modo fondamentale. 

TRE ARMI DALLA PANCHINA - Dunque, chi giocherà a destra? Il favorito resta sempre Weston McKennie. L'americano è pronto a dare il solito apporto di quantità, attento a raddoppiare su un Kvaratskhelia in rampa di rilancio. Dall'altro lato si conferma Kostic, mentre in mezzo c'è la vera sorpresa: con Rabiot (titolarissimo), Locatelli (in regia) ci sarà probabilmente Nicolò Fagioli e non Leandro Paredes. Qui si gioca l'altra partita di Allegri, che va oltre l'undici titolare: Paredes sarà un'arma a gara in corso, esattamente come accaduto contro la Cremonese e con l'Udinese. Sarà lui a riorganizzare l'eventuale assalto finale, con l'aiuto della spinta di Chiesa e magari qualche guizzo da parte di Kean. Tre moschettieri per una missione specifica: tornare a parlare di scudetto, anche quando "nessuno pensava potesse essere possibile ritrovarsi lì". Non rischiare equivale ad ampliare le possibilità: è una lezione che Allegri ha imparato a sue spese, e da quelle spese ha trovato anche il modo di trarre profitto. Sarà una lunga vigilia, per una lunghissima partita. I pensieri s'affollano, al centro ce n'è solo uno: non lasciare nulla d'intentato. Ma a partita in corso.