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Massimiliano Allegri non è sereno. La situazione della Juventus è delicata, sia dentro che fuori dal campo, con la spada di Damocle della giustizia sportiva sulla testa a complicare ulteriormente un momento che parla di un solo punto conquistato nelle ultime tre giornate, con dieci gol incassati dopo otto vittorie consecutive con altrettanti clean sheet. Come scrive La Gazzetta dello Sport, a un tratto la squadra bianconera è diventata completamente vulnerabile: difficile dare una spiegazione, anche perché contro l'Atalanta, appena due giorni dopo la sentenza del -15, aveva risposto presente, almeno dal punto di vista dell'atteggiamento, mentre contro il Monza si è sciolta come neve al sole, entrando in campo molle e confusa.

E se lo spettro di nuove possibili sanzioni fa leggere le parole del tecnico sulla salvezza come qualcosa in più di una semplice provocazione, a creare ansia è anche la situazione degli infortuni: con Arek Milik costretto ai box per almeno un mese abbondante, in attacco la Juve potrà contare solo su Moise Kean, che contro il Monza ha offerto una prestazione tutt'altro che confortante, e Dusan Vlahovic, che invece pare ancora lontano dalla migliore condizione. Lo stesso Paul Pogba, che domenica si è scaldato a lungo senza però entrare in campo, lascia qualche dubbio sulla sua tenuta fisica, dopo uno stop che si protrae dall'aprile scorso. Stando sempre all'analisi della rosea, che cita anche Angel Di Maria, gli investimenti estivi per vincere subito non stanno pagando. Così come la scelta di lasciare tutta l'area tecnica in mano ad Allegri, rinunciando a un profilo prettamente sportivo all'interno del nuovo management. E così Max appare tornato alla confusione di qualche mese fa. Quando, però, le paure erano limitate al campo...