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Non servono fini analisti, né penne raffinate, per poter dire che la Juventus stia attraversando un periodo nero. La sconfitta contro l’Atalanta arriva subito dopo il tracollo con il Chelsea e, insieme, rappresentano il proverbiale fondo toccato, quello dove si continua a scavare. A restituire ulteriormente la situazione in casa bianconera, vengono in soccorso i numeri. Freddi, spietati. Rispetto alla passata stagione, la Vecchia Signora di Allegri, dopo 14 giornate, ha 7 punti in meno rispetto a quella di Pirlo. Divario che si ingigantisce se si fa il paragone con la stagione di Sarri: in questo caso i punti di differenza diventano 15. Un dato ulteriore: da 33 anni la Juve non perdeva 6 delle prime 19 gare stagionali.

Profondo bianconero. La sensazione è che quello che sta vivendo la Juventus, quest’anno, sia il periodo peggiore dal post Calciopoli. Non solo la classifica, non solo le sconfitte, non si può non citare la situazione societaria che, al di là delle parole di Allegri in conferenza, è difficile immaginare che non abbia lasciato strascichi e alimentato il caos all’interno dello spogliatoio. Più che una rifondazione, la sensazione è che ci si trovi di fronte ad un castello che crolla, a partire dalle fondamenta. Tocca rialzarsi le maniche, e ricostruire: siamo all’anno zero della Juventus e adesso è “All or Nothing”, tutto o niente.