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Prima che lo mandassero via dalla Juve, nel 2019, Massimiliano Allegri aveva dato questo consiglio ad Andrea Agnelli: "Liberati di Ronaldo, sta bloccando la crescita di squadra e società". La frase, riportata da Repubblica lo scorso 13 aprile, diventa ancora più importante oggi, dopo l'annuncio del ritorno di Allegri in bianconero. E' davvero particolare la storia fra Ronaldo e Allegri, segnata da due passaggi: oltre alle motivazioni economiche legate alla tassazione, e al valore della Juve, la scelta di Ronaldo di accettare l'offerta bianconera, nel 2018, fu determinata anche dalla presenza di Allegri, la cui impostazione di gioco aveva ben impressionato il portoghese nelle sfide in Champions fra Juventus e Real nel 2015, 2017 e 2018. L'addio fra i due, però, dopo una stagione soltanto, fu traumatico, con il gesto rivolto da Ronaldo verso la panchina appena dopo l'eliminazione dalla Champions contro l'Ajax (il senso era chiaro: l'allenatore ha avuto paura). Allegri replicò con un "Ronaldo è deluso, come tutti noi", ma non c'è dubbio che la scelta 'giochista' di puntare su Sarri, voluta da Paratici e Nedved poche settimane dopo, fu orientata anche dalla volontà di Cristiano. E adesso? Le parti possono riconciliarsi? Nell'incontro previsto per giovedì fra Agnelli, Cherubini e Allegri, quale decisione potrebbe essere presa sul cinque volte Pallone d'Oro?

Per chi scrive, è molto difficile che Allegri e Ronaldo possano di nuovo coesistere. Se le carte in gioco fossero soltanto quelle della tattica e degli equilibri di spogliatoio, non ci sarebbero dubbi: Allegri vorrebbe ripartire da una squadra senza primedonne, più giovane e votata al sacrificio, puntando su Chiesa, Kulusevski, Morata e Dybala, ai quali aggiungere magari un nuovo centravanti. A recitare però il ruolo da protagonista in questa vicenda sarà soprattutto il denaro, dal quale dipenderà la scelta di Ronaldo sul suo futuro. CR7 di fatto considera chiusa la sua esperienza italiana, e lo ha fatto capire abbastanza chiaramente con il post autocelebrativo pubblicato dopo l'ultima giornata di campionato, ma in questo momento storico anche per una stella di prima grandezza come lui non è facile trovare un club disposto a garantirgli lo stesso ingaggio della Juve (31 milioni netti, ancora per un anno), con il plus oltretutto della favorevole tassazione italiana. Se le condizioni favorevoli non si presentassero (Manchester United? Psg?), Ronaldo e Allegri potrebbero anche essere costretti a una coesistenza che sarebbe abbastanza imbarazzante.