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Accerchiato, colpito da ogni lato. Come se non lo fosse già, Massimiliano Allegri è finito nell'occhio del ciclone dopo la sconfitta contro il Monza, tra critiche e attacchi piovuti da ogni dove in un momento in cui, peraltro, non aveva nemmeno l'occasione per provare a riscattarsi subito, data la pausa per le Nazionali. Da quel 18 settembre a oggi - sì, sembra passata una vita - il tecnico le ha "sentite" da parecchie persone, con commenti più o meno velati sul suo operato sulla panchina della Juve, che in questa prima parte della stagione ha convinto poco o nulla. 

Tra coloro che non gliele hanno mandate a dire anche il "solito" Antonio Cassano: "L'allenatore deve prendere e andare via. Di Maria non può fare quel gesto, perché anche lui è nervoso, poverino. Vlahovic calcia sette volte dalla linea di fondo perché non hanno un'idea di niente [...]. Non posso pensare che, anche con i tanti infortuni che hanno in questo momento qua, non può vincere con il Monza. Non si può, perché è una roba folle. La soluzione è cambiare l'allenatore, perché se non lo cambi diventerà un'agonia". E ancora, ecco Lele Adani: "La gente non ce la fa più. Sta facendo del male a se stesso in primis, a tutti i tifosi della Juventus, alla società. È rimasto solo e continua ad attirarsi negatività [...]. C'è qualche calciatore che sta rendendo? C'è qualcosa di positivo dal punto di vista della tenuta mentale? C'è una strategia, una costruzione? Sta allontanando i tifosi della Juventus, che l'hanno già scaricato. I tifosi non ne possono più". Commenti al vetriolo, insomma, da parte di chi non ha mai nascosto una certa insofferenza nei confronti del tecnico livornese.

Che invece è stato "difeso", per così dire, dal suo mentore Giovanni Galeone, sempre pronto a fargli da scudo: "È messa malissimo, ma Max non deve muoversi da lì: gli allenatori sono lì per risolverli i problemi, non mi pare che sia lui il problema. Ho sentito Arrivabene, dice che il progetto è di quattro anni... Bel progetto: è così lungo e si mandano via tutti i più giovani per prendere calciatori trentenni?". E poi le ultime dichiarazioni in ordine di tempo, uscite proprio nella mattinata odierna: "Doveva andare al Real ma forse si è impigrito. Max poi non è che lì alla Juve sia mai stato davvero amato, neanche quando vinceva tutti quegli scudetti. Ma aveva un'altra squadra, ne ha avute di fantastiche, c'erano professori di calcio, oggi no. Serviva più chiarezza, non basta richiamare l'allenatore per vincere, bisognava proteggerlo nei confronti della stampa e del pubblico, poi se parli di un progetto quadriennale e prendi giocatori di 35 anni...".

Adesso, però, basta parole. Sarà il campo a dire la verità, nella sfida di questa sera contro il Bologna. E Massimiliano Allegri - almeno lo auspichiamo - non vorrà di certo dare ragione a Cassano e Adani...