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C’è una costante nella doppia comunicazione odierna di Allegri – chiacchierata al Corriere della Sera con Mario Sconcerti e conferenza stampa -, la ricerca di alibi. Una novità per quel che riguarda il tecnico livornese che, in passato, si è spesso contraddistinto per non volere scuse. Quasi come una forzatura, per mettersi in controtendenza con alcuni colleghi, Allegri non ha mai accettato gli assist provenienti dagli eventi: orari di partite, errori arbitrali, infortuni, squalifiche; no, si gioca quando viene detto e con chi c’é. Anche questo, quindi, è segno dei tempi e della profonda crisi della Juventus e soprattutto della sua guida tecnica.
 
La giornata di Serie A in corso offre un ulteriore spunto di riflessione. Ieri la Salernitana è caduta in casa contro il Lecce. Poche ore fa la Sampdoria ha confermato il momento di grande difficoltà, perdendo 2 a 1 il derby ligure contro lo Spezia che la costringe nelle ultime posizioni della classifica con soli due punti racimolati, uno proprio contro la Vecchia Signora.
 
Il dubbio, quindi, viene spontaneo. Ma davvero per battere Salernitana e Sampdoria, o quantomeno impensierirle più di quanto fatto, c’era bisogno della rosa al completo? Di Pogba, Di Maria e Chiesa? La rosa a disposizione non era sufficiente? Certo, sanguina ancora la ferita dell’errore arbitrale contro i campani, ma per favore: basta alibi.