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Tanti dubbi: chi sarà il prossimo direttore sportivo, chi siederà in panchina, come sarà composta la rosa. Una certezza: il prossimo, per la Juventus, sarà l’anno zero. La ripartenza, però, rischia di essere azzoppata da fardelli che il club bianconero, inevitabilmente, si porta dietro dal passato. A tutto ciò, si somma la sempre più probabile mancanza degli introiti della Champions League che faranno registrare un -80/-90 milioni nelle casse del club.
 
Come ricorda questa mattina la Gazzetta dello Sport, però, tra i problemi da risolvere c’è anche quello legato ai rientri dai prestiti di calciatori ormai fuori dal progetto a tinte bianconere. E di conseguenza, decine e decine di milioni di euro che, scritti sulla carta alla voce riscatti, sfumeranno. C’è Dejan Kulusevski: dal suo arrivo al Tottenham la situazione – lato progetto sportivo -, è cambiata molto e la Juventus è ancora in attesa di sapere se gli Spurs eserciteranno l’opzione di riscatto a 35 milioni, oppure chiederanno uno sconto. Certi di tornare alla Continassa, almeno di passaggio, invece, sono Arthur e Zakaria: Liverpool e Chelsea non sono intenzionati a riscattarli e trattenerli. Stesso destino per McKennie, si aspetta solo di capire le sorti del Leeds, ormai con un piede in Championship. Per ultimo, altro nodo da sciogliere è quello di Luca Pellegrini: difficile che la Lazio sia intenzionata a spendere 15 milioni per trattenerlo.
 
Cinque nomi, cinque nodi da sciogliere, una priorità per quello che sarà il nuovo direttore sportivo. Chiunque si sieda su quella poltrona inizierà in salita e con diversi grattacapi sul groppone.