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Quando la Juventus quest'estate non ha ceduto Luca Pellegrini ma l'ha tenuto in rosa come... terzo terzino sinistro, dietro ad Alex Sandro e Mattia De Sciglio nelle gerarchie di Allegri, almeno sulla carta, in tanti ci siamo chiesti come mai la società bianconera non avesse deciso di mandarlo in prestito. Invece, dopo tre mesi e mezzo di stagione, ci troviamo di fronte a un giocatore che, complice l'infortunio di De Sciglio e la forma non proprio smagliante di Sandro, ieri contro il Venezia ha disputato la terza gara da titolare di fila in campionato.

Max Allegri fa così coi giovani. Sembra che non li veda, che li bruci, poi però individua il momento in cui iniziare a inserirli, piano piano, e gradualmente li fa prima ambientare e poi, se sono validi, esplodere. Ecco, Pellegrini sta finalmente trovando la sua prima dimensione in una big come la Juve. In una manciata di gare si sta evolvendo: dapprima volenteroso ma "arruffone", adesso sta acquisendo sicurezza, e pur avendo ancora tanto da migliorare (sul gol di Aramu non è irreprensibile) ieri al Penzo ha mostrato buone doti di uno contro uno e ha pure dispensato un bell'assist a Morata per il gol della Juve.

Poi è entrato Alex Sandro nel finale, che ha messo in mostra un campionario di incertezze tecniche non da Serie A. Quasi come se soffrisse psicologicamente questa concorrenza forse inaspettata di Pellegrini. Tornato alla base, rimasto un po' a sorpresa, e che ora sta lavorando sodo per sorprendere noi tutti.