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Si sono inseguiti, per ritrovarsi al bivio più importante. Paulo Dybala e Gonzalo Higuain non giocano insieme da più di due mesi. Era il 6 gennaio, prima della sosta: a Cagliari una Juve disegnata col 4-4-2 strappò i tre punti grazie al guizzo nel finale di Bernardeschi e inizò a preoccuparsi quando la Joya chiese il cambio. A inizio ripresa la coppia argentina venne forzatamente rotta dal guaio muscolare che ha costretto Paulo ai box fino al derby. Ma la sfida col Toro, si sa, ha lasciato altre macerie: Higuain subito fuori per il contrasto con Sirigu, poi la sblocca Alex Sandro, Dybala riassaggia il campo a un quarto d'ora dal termine quando il Pipita era da tempo col ghiaccio sulla caviglia. In quel pomeriggio stregato fa in tempo a farsi male anche Bernardeschi, quello che preoccupa più di tutti. A Firenze l'ha risolta lui, quando bisognava stringere i denti e la squadra di Allegri ha saputo farlo. Ora però è tempo di Wembley e non si può più sbagliare. A prescindere dal modulo, che sia 4-3-3 o 4-2-3-1, Higuain e Dybala si riprendono la Juventus nella notte in cui vincere è un obbligo e non un opportunità. In due hanno già trovato 38 volte la porta avversaria in questa stagione. A Londra gli toccherà risultare decisivi, senza alcun equivoco o adattamento di ruolo. Il centravanti e la seconda punta perfetta, in assenza di cambi pari ruolo alle spalle. La panchina non offrirà alternative. Tocca solo a loro. 

@pietroscogna