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La Juve ha giocato la seconda pessima partita in quattro giorni. Contro la Lokomotiv l’ha salvata Dybala, a Lecce nessuno. Così è arrivato un pareggio che è quasi un’impresa, perché in quello stadio avevano vinto tutti: non solo il Napoli, passeggiando, ma anche la Roma e addirittura il Verona. I pugliesi giocano un buon calcio però da trasferta, non a caso fino a oggi avevano conquistato fuori casa tutti i loro otto punti. Per fortuna dei bianconeri, l'Inter è riuscita a fare peggio ed è stata fermata in casa dal Parma, lasciando ai bianconeri il primo posto.

Come ha potuto la Juve buttare la vittoria contro questo avversario? Ha sbagliato qualche gol, è vero, ma non è il motivo principale dell’insuccesso di Lecce. Il fatto è che i bianconeri hanno girato la palla lentamente, hanno avuto poca qualità a metà campo, soprattutto dopo l’infortunio di Pjanic, e non hanno trovato un trequartista ispirato in Bernardeschi, di nuovo deludente. E’ mancato Ronaldo? Uno come Cristiano, ovviamente, è sempre meglio averlo in campo, ma sarebbe quasi offensivo per tutti gli altri bianconeri - acclamati e strapagati - sostenere che senza di lui non potessero e dovessero vincere a Lecce.

Come spesso accade, più delle assenze hanno pesato le presenze. A cominciare da quella di De Ligt. Il rigore che gli è stato fischiato contro a nostro avviso non c’è, così come non c’è quello a favore della Juve per un contatto avvenuto dopo un tiro deviato (l’arbitro è stato un disastro, ha negato un probabile penalty a Emre Can, non ha ammonito Danilo per una simulazione: ne ha combinate di tutti i colori, insomma). De Ligt, però, commette ancora troppi errori banali. L’assist che ha consegnato sul piede di Mayer in avvio di gara è quasi incredibile, la sua serie di incertezze è troppo lunga. Il difensore titolare della Juve può cadere in simili topiche una volta ogni due mesi, non due volte a partita. Non se lo può permettere.

Resta la sensazione che questa Juve sappia essere bella solo contro le grandi. E' stata davvero convincente con il Napoli, l’Atletico Madrid e l’Inter. Nelle partite contro avversarie di seconda o terza fascia, sembra la squadra bruttarella di Allegri. Con Max, però, vinceva quasi sempre. Con Sarri, ha già buttato quattro punti tra Firenze e Lecce.

@steagresti