2
Mezzo miliardo di euro. A tanto ammonta la massa di spese affrontate nell'ultimo quinquennio dalla Juve, con l'ambizioso obiettivo di dare l'assalto all'élite del calcio mondiale. Spese che, in gran parte, non hanno reso secondo le aspettative, e anzi hanno causato una serie di errori "a cascata", come emerge da una dettagliata analisi proposta su Gazzetta.it da Marco Iaria. 

La vera svolta, secondo il giornalista, va rintracciata nell'estate 2016, quella in cui il valore della rosa a bilancio è balzato da 186 a 302 milioni: è il periodo della cessione di Paul Pogba al Manchester United, che convince la dirigenza bianconera a puntare su Gonzalo Higuain pagando al Napoli la sua clausola da 91 milioni e offrendo all'attaccante uno stipendio record da 7.5 milioni netti. Due anni dopo, ecco Cristiano Ronaldo: l'operazione per portare l'attaccante a Torino è costata in totale 277 milioni tra acquisizione, oneri e stipendio, al netto della sua cessione la scorsa estate, ma ha anche regalato benefici che sono andati ben al di là dei confini del campo. CR7, dunque, non è stato un problema per le casse della Juve, a differenza di quanto si è spesso pensato. Le criticità sono nate altrove, come rileva sempre la puntuale analisi citata. 

I numeri parlano chiaro. Higuain è costato 122 milioni: 91 per l'acquisto, 45 per lo stipendio (buonuscita compresa), 4 per oneri accessori, meno i 18 incassati dal prestito a Milan e Chelsea nel 2018-19. Non pochi. Dietro di lui Douglas Costa, il cui cartellino tra prestito e riscatto è costato 51 milioni: con lo stipendio, si arriva a 87. Sul podio anche Arthur, la cui iper-valutazione da 72 milioni è influenzata dallo scambio con Miralem Pjanic: ingaggio compreso, si sale a 85 milioni. E poi Federico Bernardeschi e Dejan Kulusevski, le cui rispettive acquisizioni da 40 e 35 milioni non hanno prodotto ancora un adeguato ritorno dell'investimento: aggiungendo stipendi e commissioni, l'esborso calcolato è di 73 e 49 milioni.

E ancora, i parametri zero, con Adrien Rabiot e soprattutto Aaron Ramsey. Il gallese è costato 9 milioni di commissioni: con lo stipendio, la spesa sale 44 milioni. Il francese è a quota 29 tra oneri (1,5) e ingaggio. Più o meno come Marko Pjaca, attualmente al Torino, costato 32 milioni. Nell'analisi viene infine citato anche Cristian Romero, non tanto per il saldo (10 milioni), ma "per la schizofrenia delle movimentazioni riguardanti un calciatore che non ha mai vestito la maglia bianconera: acquistato per 28 milioni, togliendo poi 3 di bonus, è stato ceduto a 15 all'Atalanta che, peraltro, l'ha subito dopo piazzato al Tottenham per 50 milioni più bonus". 

Mettendo insieme questi nove giocatori, il conto della spesa fa oltre 500 milioni. Al di là delle valutazioni di campo, non esattamente noccioline...