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La famosa "terapia conservativa" è iniziata: Paul Pogba è già al lavoro tra palestra e piscina, oltre che dal fisioterapista, per tornare quanto prima nella lista dei convocati di Massimiliano Allegri, con il conto alla rovescia che al momento parla di -35 giorni. Il Polpo dovrebbe rientrare l'11 settembre per Juve-Salernitana, saltando dunque cinque partite di campionato e il debutto in Champions League. A influire sulla sua scelta di non operarsi, come scrive Tuttosport, non è stata tanto la sua voglia di essere pronto per il Mondiale, quanto il ricordo dell'esperienza, snervante e faticosa, già vissuta nel settembre 2019 con l'infortunio alla caviglia, che ha portato all'intervento a gennaio e a uno stop molto lungo. 

Il francese, insomma, non aveva nessuna intenzione di fare il bis. La terapia, intanto, ha già dato i primi frutti alleviando il dolore e facendo sembrare il problema meno grave, ma il rischio di recidiva è dietro l'angolo: compiendo lo stesso movimento (e senza neppure un contrasto) il giocatore potrebbe infatti spezzare ulteriormente, o del tutto, la parte laterale del menisco rendendo pressochè inevitabile l'operazione chirurgica. A quel punto, per forza di cose, i tempi di recupero sarebbero traslati e il Mondiale tornerebbe a rischio. Per il momento l'unica certezza è rappresentata dalle cinque settimane di stop, di fronte alle quali Paul appare tranquillo e ottimista. Il popolo bianconero è con lui, con le dita incrociate.