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Per la sfida contro il Benevento, la Juventus è scesa in campo con la maglia celebrativa per i suoi 120 anni di storia, compiuti qualche giorno prima. La maglia richiama la prima storica a strisce bianconere ed è priva delle patch Scudetto e Coppa Italia, ma con la presenza delle sole stelle ricamate. Bella. Molto bella ma… Sì, c’è un “ma”.

La Juventus, da buona società per azioni quotata in borsa, ormai vede i suoi tifosi come Dracula vedeva le sue vittime; va bene lo stadio di proprietà e tutto il bello che c’è attorno, va bene i bilanci in regola e un fatturato altissimi, ma adesso stanno esagerando con queste assurde pretese economiche. Avere la maglia del centoventesimo compleanno della Signora (con tanto di “Edizione limitata” per renderla ancor più appetibile ai tifosi) è diventata una vera e propria follia: 189,70 euro!!! Se li sommate alla maglia che cambia ogni anno (90,00 euro), ad una tuta da ginnastica (130,00 euro), all’abbonamento all’Allianz (che ha sforato soglia 500,00 euro), che seguire la squadra in trasferta è diventata ormai roba per pochi (vedi i 55,00 euro per il Friuli o i 40,00 per San Siro), il quadro è - parzialmente - completo.

Si lucra sulla passione. Su quella stessa passione per cui il tifoso non riesce ad essere (quasi) mai obiettivo. Sono anni che ormai che assistiamo ad un sempre più progressivo comportamento della società il cui interesse principale è voler industrializzare e lucrare sul rapporto con i tifosi, speculando sulla passione di un popolo per poi arruffianare lo stesso parlando del dodicesimo uomo. A mio parere, una vergogna.