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Il Real Madrid vince la quarta Champions League in 5 anni.
Numeri pazzeschi, da leggenda assoluta.
Zidane addirittura ottiene 3 successi consecutivi in poco più di 2 anni e mezzo sulla panchina dei blancos.
Ma ci siamo impazziti in questa rubrica a celebrare il Real?
No.
Siamo qui per chiederci se anche quest’anno abbiamo dei rimpianti vivi in noi per non esser arrivati fino in fondo.
Alla fine hanno vinto nuovamente i più forti anche se non certamente nella loro migliore stagione.
Hanno sofferto abbastanza contro il PSG agli ottavi, hanno sofferto tantissimo contro di noi nella gara di ritorno dei quarti, hanno sofferto abbastanza contro il Bayern in semifinale e poco contro il Liverpool in finale,  ma solo perché i Reds sono stati devastati prima dall’infortunio di Salah e poi dalle papere di Karius.
Alla fine però, quello che conta, hanno vinto di nuovo.
Cosa avrebbe potuto fare la Juventus? Di sicuro giocare una Champions migliore.
Già nel girone iniziato con la sconfitta shock contro il Barcellona, la Vecchia Signora ha sofferto anche sin troppo rispetto al valore degli avversari (basti ripensare alle partite contro Olympiakos e Sporting Lisbona)
Troppo timorosa la Juve di Coppa quest’anno, per certi versi è sembrata di rivedere quella dei tempi di Conte.
Poi agli ottavi contro il Tottenham, dopo un inizio di gara da paura la frenata inspiegabile che ha messo a serio rischio anche il passaggio del turno, salvato solo dalle prodezze dei singoli Dybala e Higuain.
Poi la debacle clamorosa interna contro il Real ai quarti, al termine di una partita impostata da Allegri forse per portare a casa lo 0 a 0.
Non certo un caso che la migliore partita europea della stagione è stata indubbiamente quella di ritorno al Bernabeu dove la Juventus non aveva più nulla da perdere e l'ha giocata da subito all'attacco.
Trascinata da un Douglas Costa in serata di grazia ha dimostrato che se avesse avuto più coraggio in questa competizione quest’anno, con il parco attaccanti a disposizione, si sarebbe tranquillamente potuto e dovuto fare di più.
Allora rimpianti è anche giusto averli ma non contro il fato o l’arbitro con il “bidone di spazzatura al posto del cuore” ma piuttosto contro lo spirito pavido che ha contraddistinto la stagione Champions della Juventus di quest’anno.
Se c’è una cosa da cui ripartire nella prossima stagione è lo spirito indomito che ha contraddistinto il Liverpool di Klopp, che anche se nettamente inferiore agli avversari ha schierato sempre la propria squadra per giocare la partita all’attacco, perchè nel calcio come nella vita si può anche perdere ma bisogna almeno provarci fino in fondo! Fino alla fine.