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Dopo Daniele Orsato, Massimiliano Irrati è il secondo arbitro a intervenire alla "Domenica Sportiva": "Il Var a chiamata ci può stare, è stato già preso in considerazione. Ci possono essere criticità rispetto ad altri sport poiché il calcio è più discrezionale, ma ogni idea che possa migliorare le cose è bene accetta. Potrebbe essere sviluppato con una chiamata dell'allenatore aiutato da un tecnico, anche perché è difficile capire cosa è successo a 60-70 metri dalla panchina."

LA PREPARAZIONE - "Il Var non ha uno sforzo fisico come l'arbitro in campo, quindi la preparazione dei match cambia. Al Var lo sforzo mentale è grandissimo e soprattutto non hai modo di scaricare l'adrenalina in campo. Il Var sembra ci sia da una vita invece è stato inserito da poco, siamo migliorati tanto. A cambiare, più che i regolamenti, sono le interpretazioni: cerchiamo di adattarci alle indicazioni generali".

AGLI ARBITRI PIACE? - "Sicuramente lo considerano utile! Ha tolto gli errori su situazioni fattuali come il fuorigioco che prima potevano rovinare la prestazione arbitrale. Spesso un arbitro deve decidere le situazioni in poco tempo, non sempre è facile: si rischia di avere sensazioni che sembrano certezze, ma poi magari ti confronti con il Var, che è un altro arbitro, che può dirti che quella situazione non è così chiara. Comunque l'arbitro più bravo deve stare in campo."

GIOCATORI IN SALA VAR - "Perché no? Ogni suggerimento anche sulle dinamiche di gioco sarebbe ben accetto. Noi abbiamo giocato quasi tutti a calcio, ma non ad altissimi livelli".