I DEBITI - Come scrive il Corriere dello Sport: "Non è lontano il 31 marzo, data entro cui l’Uefa impone l’estinzione dei debiti scaduti verso altri club. Il Real ha concesso la dilazione ma il bilancio al 30 giugno mostrava un’esposizione di 200 milioni verso altri club, di cui ben 98 con scadenza inferiore a 12 mesi. Nel totale dei debiti figuravano 50 milioni allo United (Lukaku), 12 al Tottenham (Eriksen), 26 al Cagliari (Barella). Quanti ne risultino ad oggi saldati non è dato sapere. Di contro, era stato ceduto prima del 30 giugno (e dunque incassato) il credito col Psg per l’operazione Icardi. Ci sono ancora le due mensilità di stipendi da pagare (novembre e dicembre) e quelle in corso di maturazione, gli adempimenti fiscali, i normali costi di gestione e i cospicui interessi sul debito. Tra le entrate, l’Uefa ha già saldato per intero (tra ottobre e novembre) i 19,4 milioni residui per l’Europa League 2019/20 e quasi interamente (41,5) la Champions di questa stagione. Ci sono ancora i diritti Serie A (circa 80 milioni) e gli sponsor (presumibilmente a singhiozzo)".
I FONDI - Diversi investitori si sono avvicinati: da quello svedese Eqt all'americano Fortress. E anche la famiglia svedese Wallenberg, considerati gli Agnelli di Svezia, con interessi in tutti i gruppi industriali scandinavi.