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Il giornalista Alberto Cerruti ha analizzato, su Calciomercato.com, presente e futuro in casa Inter, dalla prossima sfida contro la Juventus all’instabilità societaria con Suning che sta valutando la cessione del proprio pacchetto azionario, fino alla permanenza, o meno, di Antonio Conte sulla panchina nerazzurra: “Fin da allora (agosto, ndr) il gruppo Suning aveva chiuso i rubinetti e non poteva liquidare Conte, sotto contratto per altri due anni a 12 milioni netti a stagione, Spalletti, ancora vincolato fino al 30 giugno 2021, e un terzo, nuovo allenatore. Da parte sua Conte non ha voluto dimettersi, perché avrebbe perso 24 milioni e allora, rendendosi conto della situazione, si è turato il naso, come consigliava Montanelli prima di votare Democrazia Cristiana, promettendo di non lamentarsi più del mercato. Per questo a tutti è sembrato diverso quest’anno, fin troppo tranquillo, quando il discorso scivolava sui mancati rinforzi. E per questo adesso sembra rassegnato persino a tenersi Eriksen, visto che la società non intende svenderlo. E allora a fine stagione, con o senza lo scudetto, non ci meraviglieremmo se fosse lui a salutare tutti, come fece alla Juventus quando disse che non si poteva entrare in un ristorante da cento euro avendone soltanto dieci in tasca. Perché ormai è chiaro che Suning ha chiuso i rubinetti e nell’interesse dell’Inter bisogna sperare che arrivi un altro gruppo per riaprirli almeno in parte, o meglio ancora del tutto. Con o senza Conte in panchina”.