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Non si è fatta attendere la reazione del mondo dello sport alla decisione del Governo italiano di varare un nuovo organo di controllo statale per controllare i conti dei club. Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha parlato così ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: "Mi sembra che la questione sia stata affrontata frettolosamente e violando l’autonomia dello sport. Le federazioni, sotto certi aspetti, potrebbero anche essere contente di togliersi la responsabilità di escludere le società dai campionati, ma bisogna fare le cose con i tempi e i modi giusti. Siamo a inizio maggio... In poco più di venti giorni è possibile approvare una riforma del genere, nominando anche trenta componenti della nuova agenzia? Dal 31 maggio la Covisoc deve fare la verifica degli adempimenti delle società. Mi sembra una cosa illogica e poco rispettosa anche nei confronti della presidente della Covisoc che non conosco, ma che per storia, curriculum e prestigio è una persona di notevole spessore".

E ancora: "UEFA E FIFA? È una domanda che anche io faccio a me stesso... Il Governo già in passato ha fatto norme che si è dovuto rimangiare. Penso per esempio al governo Conte-bis (quando era stata minata l’autonomia del Coni, ndr). Il ministro Abodi ha la legittima volontà di migliorare qualcosa: benissimo, ma prima poteva interpellare noi, le federazioni, la Uefa e la Fifa. Se una società fosse esclusa da questa agenzia per motivi economici dal campionato e fosse invece iscritta dalla Uefa alla Champions o dalla Fifa al Mondiale per club, cosa succederebbe? Bella domanda, eh? Il Coni sarà al fianco delle federazioni e verificherà con la Uefa e la Fifa che il calcio e il nostro sport non possano avere dei problemi da questa legge".