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La cosiddetta "manovra stipendi" del marzo 2020, al centro dell'indagine della Procura di Torino, sembra aver creato qualche perplessità anche tra gli stessi giocatori della Juve. Stando a quanto riportato da La Stampa, i primi a manifestare dubbi all'interno dell'ormai famosa chat WhatsApp di squadra erano stati Gonzalo Higuain e Paulo Dybala, che avevano chiesto espressamente il motivo per cui avrebbero dovuto dovuto rinunciare ai loro compensi (quelli relativi alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno 2020, stando alla comunicazione della società sull'intesa raggiunta con calciatori e allenatore). Tuttavia secondo l'accusa, come ricostruito anche da Calcio e Finanza, sarebbe stata di altro tenore la scrittura privata tra il presidente Andrea Agnelli e il capitano Giorgio Chiellini, tra i documenti sequestrati dalla Guardia di Finanza. "Tre delle quattro rate – si legge – saranno redistribuite sui contratti in essere" nella stagione successiva.

Opzione che sarebbe stata confermata dallo stesso difensore su WhatsApp: "Vi arriverà nei prossimi giorni un foglio che vale tutto e niente come quello che abbiamo firmato io e il presidente dove ci impegniamo a lasciare i restanti mesi di questa stagione". E poi ancora: "Per questioni legislative di Borsa la comunicazione che uscirebbe è solo della rinuncia ai 4 mesi. È chiesto di non parlare nelle interviste sui dettagli di questo accordo". Da qui le preoccupazioni di Gonzalo Higuain: "Ma ad aprile un mese ce lo pagano?".

La chat è stata acquisita dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio, che coordina l'inchiesta insieme ai pm Mario Bendoni e Ciro Santoriello. L'accusa è che la Juve, tramite false comunicazioni, plusvalenze artificiali e manovre sugli stipendi, avrebbe nascosto "l'erosione del capitale sociale" così da "proseguire indebitamente" la negoziazione del titolo in Borsa.