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Nella giornata di ieri Giovanni Manna, responsabile dell’under 23, è stato interrogato e ascoltato per quasi quattro ore dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dal pm Mario Bendoni, che insieme al collega Ciro Santoriello coordinano le indagini della guardia di finanza. Manna, che non è nell'elenco degli indagati ma è stato sentito come persona informata sui fatti (verbale secretato), ha chiuso il primo giro di colloqui. Come scrive il Corriere della Sera, ora i pm e i militari del nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza si concentreranno sull’esame dei documenti sequestrati e sulle copie forensi del contenuto di pc e hard disk. Un materiale immenso nel quale gli investigatori sperano ancora di rintracciare la «famosa carta» di Cristiano Ronaldo. E in questo senso resta viva la possibilità di chiamare Jorge Mendes, amico e storico procuratore di CR7, in Procura dopo le feste di Natale. 

IL RESOCONTO - Intanto, Manna è stato ascoltato riguardo alla Juve U23, creata nel 2018 per fabbricare i talenti futuri e che ha cambiato continuamente volto, ma soprattutto ha fatto circolare decine di calciatori, entrando nel mirino della Procura di Torino sulle plusvalenze, che a a questo dedica un punto dell’indagine. Come sottolinea il Corriere, l’under 23 ha movimentato compravendite di un valore superiore, per distacco, alla somma delle altre 59 società di serie C. Com’è andato l'interrogatorio? Dalle prime indiscrezioni, le risposte di Manna non hanno portato particolari nuovi elementi all’inchiesta, che in questa seconda settimana di lavori procede comunque ad alto ritmo, scrive la Gazzetta.