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Emergono ulteriori dettagli sul contenuto del "Libro nero" di Federico Cherubini. Secondo quanto riportato da La Repubblica, nel quaderno dell'attuale ds della Juventus ora sequestrato dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta Prisma si leggono diverse contestazioni - nemmeno troppo velate - a Fabio Paratici, che "non rispetta gli orari, annulla di continuo gli incontri, fa riunioni in sauna, dal barbiere o dal podologo". E poi sono elencati piani disastrosi, acquisti senza senso e soprattutto "un utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali", che danno un "beneficio immediato", ma costringono a un "carico ammortamenti" per gli anni successivi. 

Secondo la ricostruzione del quotidiano, Cherubini parla anche di "giudizi e valutazioni che cambiano ogni giorno", così come di "piano recupero bilancio disastroso, –forma +sostanza". "Come siamo arrivati qui?", si chiede il dirigente, all'epoca sottoposto dell'attuale manager del Tottenham, citando poi "acquisti senza senso" e investimenti "fuori portata (Kulusevski??)", e accusandolo anche della "distruzione di una generazione: Kean, Spinazzola, Audero...". I report sulla situazione finanziaria nelle mani degli investigatori descrivono preoccupazioni ma anche strategie per arginare le perdite, in pieno tempo di Covid: un'ulteriore prova arriva dalla mail che il dirigente Stefano Bertola aveva inviato il 18 marzo 2020 al presidente Andrea Agnelli spiegando, in sintesi, che "riduzione stipendi e plusvalenze sono operazioni chiave per la messa in sicurezza".

Anche la Consob intanto, nelle 121 pagine della delibera in cui tira le fila della sua ispezione, parla di "carenze e criticità" nei bilanci 2020 e 2021, e in conclusione accerta la loro "non conformità". Nel mirino - sempre stando a Repubblica - finiscono gli scambi sopravvalutati di 15 giocatori, "operazioni incrociate", senza flusso di denaro, sulla base di età, nazionalità, comportamento, con la Juventus che usa più volte la parola "soggettività" per giustificare il valore dei giocatori. Consob dedica poi un capitolo anche alle "manovre stipendi" realizzate per restituirli e "per evitare il "muro contro muro" con i calciatori": "Si osserva un modus operandi singolare con la società che firma e fa firmare accordi con i propri dipendenti e poi giudica quegli stessi accordi come irrilevanti". Ma la società, da parte sua, "rimane convinta di aver operato nel rispetto delle leggi", ribadendo che "i rilievi di Consob si basano su interpretazioni di elementi soggettivi e applicazioni delle regole contabili giudizi e valutazioni che Juventus non condivide".