commenta
Il professor Ascierto è un oncologo italiano di fama mondiale da cui sono partiti la sperimentazione e l’impiego su larga scala del Tocilizumab, un farmaco biologico contro l’artrite reumatoide, che potrebbero avere effetti significativi nella cura del Covid 19. Qualche giorno fa, alcuni dei suoi più giovani collaboratori, gli hanno fatto uno scherzo: hanno tolto dal muro, nascondendolo sotto un divano, la maglia incorniciata di Cristiano Ronaldo con tanto di autografo. Dopo una decina di minuti dal rientro nello studio del professore, hanno bussato per vedere “l’effetto che fa”. E una volta dentro, sono restati a bocca aperta. Al muro, al posto di quella  di Ronaldo stava appesa al chiodo la maglia di Dybala. Sembra che Ascierto abbia detto che quella maglia la teneva riposta in un cassetto chiuso a chiave e la tirava fuori in casi estremi. Insomma, Dybala come talismano.

COME SIVORI - Raccontiamo questo aneddoto perché pensiamo che più di ogni altro , più di Ronaldo e dello stesso Chiellini, proprio la Joya rappresenti, per tutti gli juventini, un giocatore speciale, una specie di figura capace di sconfiggere il tempo, un archetipo che si rinnova. Nei movimenti, nei controtempi, nella statura, nel sinistro soprannaturale, Dybala sembra, infatti, la reincarnazione di Omar Sivori. Dell’assoluta delizia, fuori da ogni previsione, di accelerazioni e ripartenze imprevedibili, di stop improvvisi e di millimetrici colpi di biliardo che s’imbucano nell’angolino. L’archetipo d’un modo di giocare che fece dire all’ Avvocato: “Sivori non è un fuoriclasse. Per chi ama il calcio, è un vizio”. Come Dybala. Anche lui è un vizio.

INDISPENSABILE - Il giocatore più bravo? Il più grande? No, semplicemente uno di cui non si può fare a meno. Perché fa cose che forse possono fare anche gli altri, ma lui ci mette una grazia, un’armonia, un’ improvvisazione che altri non hanno. Gioca, come giocava Sivori, come un Peter Pan fra gli adulti. Irride la potenza con l’agilità, lo schema con l’intuizione e fa dell’ invenzione il grimaldello danzante capace di  scardinare ogni difesa.
Sì, è un danzatore, ma non può stare sulla scena con le mani legate. Gli puoi dare uno spartito, una musica, però poi li deve interpretare come vuole lui. Non puoi imbrigliarlo nel compitino e magari dopo metterlo dietro la lavagna perché non lo ha eseguito a puntino. E’ forse il più bravo nelle  punizioni, il migliore ad aggirare la barriera, solo che da un po’ non gliele fanno più tirare.
Anche lui ha la faccia a metà tra l’angelo e lo scugnizzo, ma non possiede la cattiveria dell’ altro “angelo con la faccia sporca”, che irretiva gli avversari con tunnel a ripetizione e si beccava sei giornate di squalifica per aver tirato una pallonata addosso all’arbitro oppure sbatteva la porta a causa di allenamenti troppo pesanti. 
Dybala (e pensare che volevano venderlo nel fiore degli anni): questo è il talismano, o il vizio luminoso, nemmeno tanto segreto, di ogni tifoso juventino.