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Per chi ancora s’illudesse che il Var certifica e fa giustizia, il piatto è servito: non certifica, né fa giustizia.

Può aiutare, ma se è applicato male è fonte di errore, non di aiuto. Nei confronti della Juve poi sembra che gli arbitri non ci pensino due volte: la rivedono al Var l’azione e quasi sempre o le tolgono un goal buono o le fanno subire un goal farlocco. Ce la mettono tutta per sbagliare sia quelli del Var, sia l’arbitro in campo in una perfetta e consolidata collaborazione a non fare la cosa giusta. Con l’aiuto, fondamentale, della tecnologia.

Prendete l’ultima partita, quella contro la Salernitana in cui la Juve viene criticata e vilipesa per il pareggio in extremis. Peccato che avesse vinto perché il goal di Milik agli ultimi secondi è valido, ma viene annullato dall’arbitro dopo averlo visto al Var. Peccato che non abbia visto le immagini giuste, o non gliele abbiano fatte vedere.

Ha visto immagini parziali del campo, ma non complete in cui è evidente che Candreva tiene in gioco Bonucci, reo d’un fuorigioco inesistente sia per la posizione, sia per la partecipazione all’azione.

La Juve non ha giocato bene. Per carità. Così come Inter, Milan e Napoli, che però hanno vinto all’ultimo secondo. Esattamente come la Juventus, che però ha pareggiato pur avendo “vinto“. E poi continuano a dire che l’aiutano.