Eccoci qui, al ribaltamento dei ruoli. Da una parte una squadra che vibra di occasioni, dall'altra le risposte di un gruppo che sembrava ko solo una settimana fa e che si ritrova sei punti pesantissimi nella corsa europea.
Cosa resta, per Allegri? La prestazione, in parte. Un Federico Chiesa ritrovato, in particolare. Da questi due elementi dovrà provare a ripartire, dovrà ricostruire un gruppo affranto questa sera come ad Empoli. Che non è guarito. Nonostante la vittoria contro il Frosinone e l'emozione di un bel regalo della sorte.
La differenza tra palla dentro e palla fuori, ecco, si è vista proprio a Napoli. Lo stesso Rugani che una settimana fa trova un angolo impensabile, stavolta mette alto a due passi da Meret, quando c'era solo da esultare. Il calcio è davvero "bastardo", ha ragione Allegri, che sorrideva come masticava: amaro. Per Max, più di tutti, pesa questo ko. Pronto a rialzare polveroni dopo aver delegato un tono più alto nei discorsi sul futuro.
Per uno così legato ai risultati e a quel valore creato, come farà a giustificare il terzo ko nelle ultime cinque partite? L'Inter a 15 punti di distanza? Il Milan di nuovo a una lunghezza, il Bologna appena a sei? La sensazione, a caldissimo, è che Napoli dica proprio questo: la Juventus è una squadra normale. Capace di grandi alti e altrettanto grandi bassi. E' la bellezza di Chiesa e l'intervento di Nonge. E' la forza di Bremer e l'attesa di Alcaraz. Non è ancora nulla di concreto, però. E chissà quando lo sarà.