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Il Romanista va all'attacco. Il giornale dedicato ai tifosi giallorossi ha sparato in prima pagina un durissimo articolo contro la Juventus (un po' come successo tempo fa con Il Roma) e i suoi affari in uscita, a partire dall'ultimo: Rolando Mandragora, paragonato qui a Diego Armando Maradona. Il giovane centrocampista, ad oggi uno dei giovani italiani più interessanti, sta per raggiungere l'Udinese: un colpo da 20 milioni di euro, con clausola di recompra fissata a 24. Una situazione che avrebbe agitato le acque, scatenando reazioni come questa...

"Tutto si fa in nome del Fair Play Finanziario, con valutazioni assurde e scambi di favori. La parolina magica - si legge sul quotidiano - è plusvalenza, ossia l'incremento del valore di un calciatore dal momento dell'acquisto a quello della vendita. La plusvalenza perfetta è quella dei giovani cresciuti nel vivaio. Costo zero e tutto da guadagnare dalla vendita. Una pratica che sta diventando il marchio di fabbrica della Juventus, come dimostrano i rumors di queste ultime ore. Il centrocampista Mandragora all'Udinese per 20 milioni di euro, con diritto di recompra a 24, l'attaccante dell'Under 21 (0 gol in A) Alberto Cerri vicino al Genoa e valutato tra i 12 e i 15 milioni. Venti è invece la cifra fissata dal club di Agnelli per chi volesse acquisire le prestazioni di Andrea Favilli, appena arrivato dall'Ascoli, l'attaccante è in procinto di lasciare la Juventus questa estate per approdare, grazie ai buoni uffici dell'agente di Cancelo (...) Jorge Mendes, agli inglesi del Wolverhampton. Ripetiamo, tutto lecito. Tutto consentito. Ma è innegabile che stiamo parlando di cifre chiaramente fuori mercato. E che andrebbero a generare plusvalenze da record. Con buona pace di tutte i protagonisti".

E ancora: "Le plusvalenze sui giovani sono diventate il marchio di fabbrica della Juventus, che di fatto con il suo modo di operare – ma non solo lei – ha riammesso nell'ordinamento sportivo la tanto contestata comproprietà. Un tacito accordo tra società amiche, con la più forte che fa valere le sue condizioni. Ecco, quindi, spiegato l'attivismo della Juventus sul mercato italiano giovanile. Acquista a poco con la speranza di vendere a tanto grazie all'appoggio di società 'satellite'". Una mossa utile, come scritto da il Romanista, a rimanere nella top ten della Money League, la classifica dei ricavi europei di Deloitte. Tutto, "con la complicità degli amici".

Nella gallery la prima pagina del giornale e i giovani nominati.