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Quando Massimiliano Allegri è tornato sulla panchina della Juventus, uno dei giocatori bianconeri che avranno applaudito la notizia sarà stato Federico Bernardeschi, che sotto la guida tecnica di Max aveva dato il meglio della propria esperienza juventina. La speranza era proprio che, con Allegri, l'esterno ex Fiorentina potesse finalmente imprimere una svolta, sbloccarsi tecnicamente e mentalmente, e riuscire a dare il massimo di ciò che è in grado di fare.

Chi scrive è stato sempre convinto, senza mai abbandonare la propria idea, delle qualità di Bernardeschi. E gare come quel famoso Juve-Atletico del 2019 e la vittoria di ieri contro il Chelsea confermano questa idea: il potenziale c'è, purtroppo spesso è mancato il mordente, la testa, l'attitudine a metterle in mostra efficacemente in partita con indosso una maglia pesante come quella della Juve.

Ieri però, ecco finalmente un Bernardeschi in grado di contribuire alla causa. Certo non da titolare fisso, e certo non da centravanti, come insegna quel gol divorato nella ripresa. Ma se ogni volta che dovesse essere chiamato in causa, rispondesse come ieri, allora ci troveremmo davanti a uno di quei sostituti di lusso che ogni allenatore vorrebbe avere, non per l'11 tipo ma per la "rosa allargata" sicuramente. Spirito di sacrificio, corsa e buona tecnica. E l'assist per Chiesa è servito.