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Napoli-Juventus ieri è stata decisa dal rigore calciato da Lorenzo Insigne al 31' del primo tempo. Ineccepibile. Ma non bisogna cadere nell'errore di elevare a responsabile della sconfitta chi ha commesso il fatal fallo nell'area juventina: capitan Giorgio Chiellini, colpevole della sbracciata in faccia ad Amir Rrahmani che ha indotto la squadra arbitrale a concedere il penalty.

PREMESSA - Non vogliamo tornare sulla moviola del match per affermare che quello di Chiellini non fosse fallo. La situazione è borderline: di contatti del genere ce ne sono e ce ne saranno in tante mischie in area, come dice giustamente mister Pirlo, ma a norma di regolamento, in epoca Var poi, non si può pretendere che esaminando il replay allo schermo si lasci passare come se nulla fosse successo.

AL DI LÀ DI QUELLO - Quello che vogliamo invece gridare a gran voce è che il capitano della Juve, pur avendo commesso un fallo che, risultato alla mano, ha determinato il risultato, è tutto fuorché il colpevole della sconfitta. Innanzitutto c'è una discreta dose di sfortuna nell'episodio in sé. E poi va guardata la prestazione nell'insieme. Intervento da rigore a parte, infatti, Chiellini ha disputato la solita gara da leader della difesa che gli abbiamo visto ripetere a più riprese quest'anno. Quelle stesse prestazioni, fatte di grinta, direzione delle operazioni e chiusure, che sono state una pietra miliare dei bei risultati del 2021 pirliano.

IL VERO PROBLEMA - A fare la differenza allo stadio Maradona, oltre al fallo su Rrahmani, è stato il resto della squadra. Che ha sì incassato gol solo con quel tiro dagli 11 metri causato da Chiellini, ma non è riuscita né prima né dopo a segnarne nessuno. Mentre il capitano là dietro continuava a giocare con sicura autorevolezza, dalla cintola in su i suoi compagni non riuscivano a mettere adeguatamente in crisi gli avversari. Senza voler addossare croci individuali ai vari Ronaldo, Bentancur, Morata etc etc, ieri non c'è stato un impianto di squadra adeguato a bucare la porta difesa da Meret. Un impianto che, messo in archivio il giro a vuoto di Napoli, deve subito rimettersi in moto per affrontare la Champions League.