LA NOTIZIA - Lo scudetto - il nono consecutivo della Juve, il primo della sua carriera - non ha salvato Sarri da un esonero che l'eliminazione di Champions ha soltanto accelerato. Lo sapeva anche lui, fa sapere l'ex dg bianconero, la società l'aveva informato già prima della partita con il Lione: era stato preso per migliorare il gioco ma non c'è riuscito; anzi, "e' addirittura peggiorato" continua Moggi. L'attacco non segnava più come prima nonostante lì davanti avesse due campioni come Ronaldo e Dybala (per otto anni è stata la squadra della Serie A con più gol segnati, ora è al quinto posto), la difesa ha raggiunto il record negativo di 43 reti incassate scivolando dal primo al terzo posto.
GLI OPPOSTI - Da qui la scelta di Pirlo, uno che può dire la sua grazie ai tanti trofei in bacheca: vittorie ed esperienza internazionale in campo, l'esatto opposto di Maurizio Sarri che non avendo mai giocato "aveva poco ascendente sui giocatori". Quella di puntare su un allenatore debuttante Moggi la considera "una scommessa coraggiosa che merita rispetto". E la società lì vicino a supportarlo, almeno all'inizio.