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Programmazione, entusiasmo e lancio dei giovani. Fin dall’uscita in Champions League contro il Lione della passata stagione, i capisaldi del nuovo corso erano ben impressi nella mente di Andrea Agnelli. Nuovo corso messo proprio nelle mani di un tecnico, Andrea Pirlo, che è la rappresentazione plastica della fiducia data ai giovani, della programmazione futura e del senso di entusiasmo, necessario a tenere acceso il fuoco all’interno di un club che continua a vincere ma che non vuole dare per scontato nessun trofeo apposto in bacheca. C’è un percorso che la Juventus sta facendo e che, in particolare, racchiude questi tre capisaldi. La società bianconera sta cercando di creare qualcosa di simile a quanto si vede nei migliori settori giovanili in giro per l’Europa; per citarne uno, l’esempio più famoso, quanto sta succedendo tra Vinovo e la Continassa, passando per il Moccagatta di Alessandria, assomiglia al modello della Cantera del Barcellona. A rendere esplicito tutto ciò, per primo, è stato il Football Director della Juventus e braccio destro di Paratici, Federico Cherubini, nel corso di un’intervista rilasciata a La Stampa il 29 gennaio: “Nei primi due anni non c’era continuità tecnico-tattica tra le due squadre (Prima squadra e Under 23 ndr): oggi ci sono molte similitudini, concetti e principi di gioco comuni. Dovrà essere sempre di più così, anche con la Primavera”.

Dopo la curiosità iniziale, ormai abbiamo imparato a conoscere il tipo di gioco e i movimenti che Andrea Pirlo chiede alla propria squadra. Così come i compiti che vengono richiesti individualmente ai giocatori che scendono in campo. Abbiamo imparato a riconoscere il trequartista che parte largo dalla fascia per entrare dentro al campo, con funzioni differenti a seconda di chi interpreta il ruolo, così come riconosciamo la difesa che in alcune fasi si posiziona a 4 mentre quando c’è da spingere si mette a 3 con uno degli esterni che lavora a tutta fascia. Da un po’ di tempo - precisamente la cosa è diventata più chiara dopo la sosta invernale e con la ripartenza del campionato Primavera - anche le altre Juventus – Under 23 e Under 19 – stanno riprendendo i concetti tattici di Pirlo.

UNDER 23 – Come già detto, le rose sono differenti e gli interpreti cambiano, ma dopo la sosta natalizia Zauli ha cominciato a giocare in una maniera leggermente diversa. In particolare, in diverse partite ha abbandonato il modulo con il doppio trequartista per partire da un 4-4-2. Spesso e volentieri, però, come esterno viene impiegato un calciatore che ha le caratteristiche per entrare dentro al campo e giocare tra le linee, sulla trequarti. Prendiamo, per esempio, l’ultima partita dell’Under 23 disputata contro il Livorno. Da una parte Felix Correia a fare il solito lavoro di macina chilometri sulla fascia, dall’altra il nuovo acquisto Aké che interpretava il ruolo in maniera completamente diversa, entrando dentro al campo per dialogare con le punte: compito svolto ottimamente, visto che Aké ha servito ieri due assist. Sempre prendendo come esempio la partita di ieri, negli spazi lasciati liberi in fascia dall’ex Marsiglia si infilava volentieri Di Pardo che da esterno basso si è visto molte volte in propensione offensiva, alla Cuadrado. Dall’altra parte del campo, molto più bloccato De Marino, quasi a ricomporre la linea difensiva a tre insieme a Dragusin e Capellini, in questo caso un movimento simile a quello che fa Danilo in Prima squadra. Un’altra prova a sostegno di questa tesi, ovvero la volontà di riportare il più possibile le idee tattiche di Pirlo in Under 23, arriva dal mercato invernale. Aké, Dabo, Compagnon sono tutti calciatori che possono partire da esterni per poi posizionarsi tra le linee avversarie. Tutto ciò ha lo scopo di avere dei calciatori che, pur non allenandosi costantemente con la prima squadra, possano farsi trovare pronti, e conoscere le nozioni tattiche di base, se dovessero essere convocati con il gruppo di Pirlo, cosa che sta avvenendo piuttosto spesso.

PRIMAVERA – Dalla ripartenza del campionato Primavera, anche all’interno dell’Under 19 si sono potute notare delle differenze, rispetto a quanto visto nella prima parte. La Juventus di mister Andrea Bonatti sta scendendo in campo con una base di 4-4-2 che, però, durante la partita mostra la sua fluidità. In particolare, in questo caso, delle idee di Pirlo, si vede l’utilizzo dell’esterno come trequartista. Non a caso, o almeno questo è quello che sembra a chi scrive, sulla sinistra viene impiegato un calciatore che nasce come trequartista puro: l’argentino Matias Soule. Anche per lui, il compito richiesto è di partire largo per poi entrare dentro al campo e sprigionare tutta la propria fantasia. Variazione sul tema: durante la partita persa ieri contro la Sampdoria, a fare quel ruolo per larga parte del match è stato Sekulov con il compito non di inventare ma di fare il percussore che grazie alle proprie doti fisiche riesce a spezzare gli equilibri della squadra avversaria, qualcosa di simile a quello che fa McKennie. Per quanto detto, non è un caso che la presenza dei massimi vertici della dirigenza bianconera, Pirlo e Zauli compresi, sia costante a Vinovo e ve l’abbiamo raccontato e documentato anche qui su ilbianconero.com. Iniziano a intravedersi delle tracce, delle bozze di quella continuità tecnica e tattica di cui Cherubini ha parlato a La Stampa. Ovviamente, tutto ciò deve essere preso al netto delle differenze tra gli interpreti e delle esigenze degli allenatori di far ruotare i ragazzi e, quindi, di cambiare anche moduli. In finale, però, si può affermare che esista un lungo filo rosso che collega l’intervista di Agnelli post eliminazione in Champions League a quanto stiamo vedendo oggi con le squadre giovanili. Entusiasmo, programmazione e fiducia nei giovani: ancora una volta la Juventus è avanguardia e il futuro è bianconero.