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Tutto in mano a Mino Raiola. Il futuro di Moise Kean è lì, tra le capaci e scaltre mani dell'agente. A una settimana o poco più dal termine del mercato in Italia, ma non negli altri principali campionati europei (eccezion fatta ovviamente per la Premier), ancora non è stato definito dove giocherà il baby talento della Juve. Nè se potrà partire solo a titolo definitivo o magari in prestito. Di sicuro ci sono le condizioni imposte dalla società bianconera e comunicate a Raiola a inizio mercato, ribadite dopo l'ottimo Europeo Under 19 disputato. Tanti i sondaggi già pervenuti, nessuno ancora ha assunto i crismi dell'offerta capace di convincere tutti. 

LA SITUAZIONE – Chiara la richiesta della Juve. La soluzione ideale è rappresentata da una cessione a titolo definitivo per (almeno) 20 milioni di euro con un'opzione di riacquisto quantomeno biennale a cifre prefissate. O in alternativa un prestito a condizioni vantaggiose, con opzione di riscatto e controriscatto, cui far seguire anche un rinnovo più o meno immediato di quel contratto in scadenza nel 2020. In principio sono stati Monaco e Leganes a farsi sotto: prima offerta rifiutata dalla Juve in assenza di recompra (come per Mandragora), la seconda dall'entourage del giocatore. Poi sono arrivati Eintracht Francoforte e Udinese, per quanto le pretese della Juve siano di difficile soluzione. E ancora Sampdoria e soprattutto Parma, che garantirebbero un ruolo da titolare in serie A. La corsa a Kean è appena partita, Raiola ascolta tutti e prende tempo. Guardando anche all'estero a caccia della soluzione più adatta, rimbalzano voci che vogliono Kean quale carta per sbloccare la situazione di Balotelli al Nizza. Ma la corsa è appena iniziata, le iscrizioni sono aperte.