commenta
Sembra strano dirlo, sembra paradossale scriverlo e leggerlo, ma è così: Ronaldo non è un bene per la Juve, meno che mai in Europa. Lo dicono i fatti. La Juve che lo ha acquistato per vincere la Champions, eppure da quando c'è è andata sempre peggio. Il primo anno la rimonta contro l'Atletico, poi l'Ajax e l'eliminazione ai quarti. Il secondo, con Sarri, l'uscita per mano del Lione. Il terzo, oggi con Pirlo, l'addio all'Europa contro il Porto. Tutte partite più che abbordabili, tutte sfide da vincere. E invece no. Ma se nelle prime lui, solo lui, aveva avuto una serie di attenuanti perché era stato l'unico ad entrare stabilmente nel tabellino dei marcatori, nelle ultime due sfide è stato il vero fantasma di questa squadra. Ciò di cui la Juve non aveva assolutamente bisogno, visto che tra infortuni e così via, di problemi ne aveva già abbastanza. Il suo apporto è stato uguale a quello di Dybala, che però entrambe le gare le ha guardate da seduto, tra casa e spalti. E chi se lo aspettava? Nessuno. 

La squadra se l'è presa sulle spalle Chiesa, mentre Ronaldo restava a guardare. E a sbuffare. Con chi? Con se stesso, con i compagni, con i palloni mai giusti, con le proprie serate storte. Mai si era visto un Ronaldo così in difficoltà. Pare assurdo, ma la Juve si è seduta dall'arrivo di Ronaldo, quasi consapevole che tanto prima a poi con lui la qualificazione sarebbe arrivata, ma da quel momento ha collezionato solo brutte figure. E oggi sul banco degli imputati c'è soprattutto lui. Sì, perché i tifosi gli avrebbero anche perdonato 210' incolori, se non ci avesse messo anche l'errore finale, determinante per la qualificazione. Girato su un tiro rasoterra, spaventato dal pallone, che un mostro per lui lo è stato davvero in questa serata in cui non l'ha mai preso. Fallimento totale, il suo prima tutto. Cade insieme alla Juve, loro che insieme non sono mai riusciti ad essere grandi in Europa. L'immagine perfetta per descrivere questa notte, ma non solo. L'ultima in Champions per CR7 con la maglia bianconera?