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La Juventus resta in ansia per l'infortunio di Cristiano Ronaldo, che potrebbe fargli saltare almeno l'andata dei quarti di finale di Champions League contro l'Ajax. Secondo quanto riportato dall'edizione odierna de Il Messaggero, però, a preoccupare il club bianconero è anche la sostenibilità dell'operazione che ha riguardato CR7, acquistato la scorsa estate dal Real Madrid.

LO SCENARIO - Questo il passaggio tratto dal quotidiano: "L'emissione del bond da 175 milioni di euro (richieste per 250) ha allungato la scadenza dell'indebitamento finanziario netto societario che con l'arrivo di CR7 è aumentato dai 310 milioni del 30 giugno 2018 ai 384 milioni di dicembre. Ma il ricorso al mercato finanziario potrebbe non bastare. Serviranno altri sacrifici a giugno. E se la strada di un ridimensionamento della rosa al momento è da escludere, per mantenere la squadra competitiva in Europa, l'altra via potrebbe essere quella di una ricapitalizzazione, elemento di contrasto tra John Elkann​e Andrea Agnelli".

AGNELLI VS ELKANN - Insomma, tensione alle stelle tra Elkann, primo azionista e presidente del gruppo Exor, di cui fa parte anche la Juventus, eAndrea Agnelli, presidente del club bianconero. Il bilancio per il 2018/19, infatti, è previsto in perdita, più o meno evidente a seconda di quanto andrà avanti la squadra in questa edizione della Champions League. L'investimento per CR7, insomma, ha raffreddato il rapporto tra i due cugini. Sempre secondo Il Messaggero, il feeling è entrato in crisi anche dopo l'addio di Beppe Marotta, oggi dirigente dell'Inter, e di Aldo Mazzia, punti di riferimento di Elkann all'interno del club bianconero.