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Il fratello di Koopmeiners svela i 'problemi' alla Juventus: Teun verso un'altra esclusione
Il classe 1998, arrivato dall'Atalanta per la cifra monstre da 60 milioni di euro, non è mai riuscito ad imporsi all'interno dell'undici titolare di Thiago Motta. E che nessuno dica che sia l'ex AZ che il tecnico bianconero non ci abbiano mai provato. In ogni modo.
Questi primi sei mesi di Koop a tinte bianconere, infatti, sono stati scanditi da tante mini rivoluzioni. Di natura tattica, ovviamente. Il numero 8 bianconero è stato testato in diverse posizioni lungo il perimetro, ma la quadra sostanzialmente non è mai stata trovata.

Tutti i ruoli di Koopmeiners
Nel corso di questa stagione, Koopmeiners è stato provato da Thiago Motta in tante posizioni all'interno del 4-2-3-1. L'olandese ha agito prevalentemente da trequartista a ridosso dell'unica punti, ma nel corso di questa stagione, il classe 1998 ha orbitato anche all'interno del pacchetto mediano a due, o quando la Juventus switchava al 4-3-3, Koop ha saputo agire anche da mezzala.
L'ultima novità, in ordine cronologico, è stata quella relativa al posizionamento che il centrocampista bianconera ha assunto nelle ultime due uscite ufficiali contro Verona e Atalanta, match nei quali è sempre subentrato dalla panchina. In queste occasioni, infatti, Thiago Motta lo ha schierato sul fronte offensivo ma decisamente più largo sulla corsia di destra, lasciandogli la licenza di tagliare verso l'interno del campo. Un esperimento solo abbozzato.
Ancora in panchina a Firenze?
Il filo conduttore di questa annata a tinte bianconere è che colui che era arrivato a Torino con la nome di autentico jolly di centrocampo si è trasformato in un vero e proprio equivoco di natura tattica. Thiago Motta gli ha cambiato spesso e volentieri collocazione all'interno del suo undici, ma il livello delle prestazioni di Koopmeiners non si è mai elevato.
La sua duttilità, sin qui, ha generato una sorta di effetto boomerang: i continui cambi di ruolo hanno indubbiamente influito su un rendimento dagli standard molto bassi e che, da qualche settimana, gli hanno fatto addirittura perdere il posto da titolare. Una situazione dai tratti paradossali, perché la versatilità dal punto di vista tattico sarebbe dovuta essere l'arma in più che l'olandese avrebbe potuto mettere al servizio di Madama. Scenario che non si è mai realizzato.
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