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Juventus-Atalanta è stata una partita dai tanti significati, dalle mille sfaccettature, difficili da cogliere e raccontare nell’immediato. Viene in soccorso, in questo caso, il format di Dazn “Bordocam” che dà un punto di vista diverso, raccontando la partita con le voci catturate dei protagonisti, con le immagini che in diretta non si sono viste.
 
Dopo la penalizzazione e il caos societario, la riorganizzazione, molti occhi erano puntati sulla tribuna d’onore, una volta casa di Agnelli, Nedved e Arrivabene. C’era la proprietà, nella figura di John Elkann, seduto di fianco al neo presidente Gianluca Ferrero. Dall’altra parte della scalinata, invece, c’era l’ad Maurizio Scanavino che, al rigore di Di Maria, prima nasconde il volto dentro il colletto della giacca per non guardare, poi esplode nell’esultanza agitando il pugno, dà il cinque prima a Francesco Calvo, nuovo capo dell’area tecnica, e poi a Cherubini e Manna seduti sotto di loro. Intorno tutta la dirigenza che si occupa del progetto tecnico: dal responsabile della Primavera a quello delle Women, passando per Storari, Pessotto e Montero.
 
E in campo? Non è andato tutto alla perfezione, lo dimostra lo stesso risultato ma non solo. Attimi di incomprensione tra Milik e Di Maria: si parla di posizionamento e movimenti; i due si spiegano e sorridono, un modo per alimentare il feeling. Danilo, invece, si dimostra ancora una volta leader: dopo il primo gol della Dea, infatti, è lui a spronare la squadra, a prendere il pallone e far ripartire i compagni.
 
Spostando di qualche metro l’occhio, andiamo a bordocampo, lì dove si muove elettrico uno dei grandi protagonisti della serata: Massimiliano Allegri. Non c’è “halma”, la Juve è furiosa e il suo allenatore è scatenato, tra indicazioni ed esultanze. In fase di non possesso l’indicazione è di “chiudere le linee di passaggio”, dopo il gol del 2-3 a farla da padrona è l’amarezza: “Ma come si fa? Da una palla persa di Danilo”. Preludio, tutto ciò, all’esultanza al momento del pari. Quella no, non è sfuggita a nessuno.